Roma, 13 mar – Cresce il timore per la situazione bancaria Usa e un possibile contagio finanziario in tutto il paese dopo il fallimento della Silicon Valley Bank (Svb), nei giorni successivi era stata Signature Bank a New York a finire in mano delle authority in seguito al crack subito per delle scommesse sulle criptovalute. I mercati azionari europei sono in profondo rosso e stanno vivendo la loro peggiore seduta dell’anno, i margini di guadagno delle banche del vecchio continente subiranno un calo non indifferente, la Banca centrale europea sarà probabilmente costretta a diradare il ritmo delle sue strette monetarie.

Il fallimento di Svb

Durante la pandemia le banche regionali Usa hanno fortemente incrementato i loro depositi, in particolare Svb, che dal 2019 al 2021 li ha triplicati, passando da 60 a 180 miliardi di dollari. L’anno scorso però la situazione è cambiata: le aziende tecnologiche e cioè i principali clienti della banca, a causa dell’aumento dei tassi, hanno dovuto attingere ai loro depositi e Svb, per cautelarsi, ha venduto in perdita una parte del proprio portafoglio titoli e ha lanciato un aumento del capitale. Tuttavia, i potenziali sottoscrittori, invece di partecipare all’operazione hanno preferito chiudere i depositi, mettendo in crisi la banca, che non ha retto ed è fallita.

L’Europa subisce il contraccolpo

Gli Usa sono riusciti per ora a contenere il forte rischio contagio con un triplice pesante intervento del Tesoro, della Fed e della Fdic, evitando così una possibile Lehman Brothers due. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rassicurato tutti i cittadini in seguito alle rapide misure messe in atto dall’amministrazione: “Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro. Il sistema bancario americano è sicuro”. La rete di protezione non è servita comunque a evitare il duro contraccolpo sulle borse europee, a dimostrazione, ancora una volta, come la forte dipendenza finanziaria ed economica del nostro continente sia un cappio al collo

Andrea Grieco

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