(ANSA) – FIRENZE, 24 MAR – Un antico ponte, della lunghezza di circa dieci metri, ormai da secoli interamente sepolto dal fango delle alluvioni dell’Arno è stato rivenuto duranti i lavori di recupero dell’Abbazia di Settimo a Scandicci. La scoperta, resa nota oggi, è stata fatta durante la rimozione di vecchie tubature presenti sul lato sud del monumento. Del ponte, si spiega, ne rimaneva testimonianza su alcune antiche piante dell’abbazia e in una raffigurazione del 17esimo secolo, ma se ne erano perse le tracce. Si tratta dell’antico ponte che dava accesso al portale sud delle mura fortificate dell’Abbazia che in passato era protetta da un imponente fossato. Un altro antico ponte, ma dalle dimensione più ridotte, si ricorda in una nota, era già stato rinvenuto sul fronte nord, davanti alla grande porta fortificata dell’antiporto, nel corso degli attenti restauri effettuati sulla parte ecclesiastica del monumento nei primi anni del 2000. Raro esempio di monastero fortificato, l’antica Abbazia di Settimo, con le sue mura, torrioni e fossati, si staglia nella pianura alle porte di Firenze. Fondata prima del 1000 probabilmente sui resti di un tempio etrusco o romano, l’abbazia è stata per secoli protagonista della storia della Firenze medievale e rinascimentale. Dalla fine del 17esimo secolo in poi l’Abbazia iniziò il suo declino fino alla soppressione operata nel 1783 dal Granduca Pietro Leopoldo che portò alla divisione in due parti del complesso monastico: un terzo fu ridotto a semplice parrocchia di campagna mentre i restanti due terzi furono acquistati da una ricca famiglia toscana e adibiti a villa e fattoria. Nel 2019, dopo decenni di abbandono e degrado, grazie all’impegno del Priore Carlo Maurizi e del patron della Savino Del Bene, Paolo Nocentini, è stata possibile la riunificazione del complesso e l’avvio del progetto di recupero. (ANSA).
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