Roma, 27 mar – Superata definitivamente la depressione (per mancato) mondiale, l’Italia del pallone si è tuffata negli ultimi giorni alla rincorsa per un posto a Euro 2024 che si disputerà tra poco più di un anno in Germania. Giovedì scorso l’Inghilterra, ieri sera la modesta selezione maltese. Sconfitta e vittoria: una falsa partenza. Vediamo come sono andati i primi centottanta minuti azzurri di questo 2023.

Italia-Inghilterra, sconfitta meritata

La Perfida Albione che ha segnato il punto più alto dell’Italia manciniana tiene a battesimo il primo impegno ufficiale dell’ultima versione azzurra. A parte le scelte obbligate nella linea difensiva – la coppia centrale composta da Toloi e Acerbi è praticamente un inedito – si rivede la mediana di Wembley (Barella, Jorginho, Verratti – per l’occasione capitano). Davanti l’oriundo Retegui, all’esordio, vince il ballottaggio con Scamacca. Si gioca al San Paolo di Napoli: partenza promettente degli azzurri, ma sarà un fuoco di paglia.

Tredici minuti di buone combinazioni sulle catene laterali poi una dormita generale su azione d’angolo che – purtroppo – imprime una svolta alla prima frazione. Dal vantaggio inglese di Rice fino al doppio fischio del serbo Jovanovic i nostri restano a guardare. Il raddoppio che scaturisce in chiusura (rigore solare trasformato da Kane) sta fin troppo stretto alle maglie bianche. L’intervallo ridesta – in parte – gli azzurri: dieci giri di lancette e su una bella ripartenza Pellegrini imbecca Retegui. Il destro dell’italo-argentino – fino a quel momento impalpabile – dimezza le distanze. I furbi albionici iniziano però a perdere tempo in ogni maniera possibile, dal canto nostro diamo pochi pensieri a Pickford. Così, dopo ventiquattro anni di risultati interni utili nelle qualificazioni europee, arriva una meritata sconfitta.

A Malta una vittoria “insufficiente”

Tutto come da copione nell’arcipelago mediterraneo. Tre punti dovevano essere, tre punti sono stati. L’Italia vince per due reti a zero contro la selezione locale. Brivido iniziale – al quinto minuto bella parata di Donnarumma – poi gara a senso unico. Al quarto d’ora Tonali dalla bandierina trova la testa di Retegui per l’uno a zero. A metà frazione invece Pessina raddoppia inserendosi con i tempi giusti. Classica vittoria raggiunta con il minimo sforzo, i padroni di casa confermano di essere compagine davvero modesta. Gioco e risultato: in gare come queste lecito però aspettarsi “qualcosa” in più dalla nazionale.

Euro 2024, qualche appunto per il futuro

Vincere fa sempre bene al morale, è vero. Ma del doppio impegno quello più utile ai fini di una seria analisi sullo stato di salute azzurro è stato il confronto contro l’Inghilterra. Primo campanello d’allarme: Donnarumma sembra aver perso la sicurezza dei tempi milanisti. Difficile metterlo in discussione, anche se in Serie A ci sono diversi portieri che stanno facendo davvero bene. In ogni caso la coperta è lunga. Capitolo difensori. Tutta la linea ha faticato contro gli avanti d’oltremanica, ma qui pesa la serata nera (con annessa mancanza di filtro) da parte del trio in mediana. Toloi e Acerbi non sono né i titolari di oggi né – per ovvie ragioni anagrafiche – quelli del domani. Più verosimilmente saranno Scalvini e Romagnoli le valide alternative alla coppia Bonucci-Bastoni. Sulle fasce concediamo poi a Di Lorenzo la tipica serata storta, mentre sul lato opposto Spinazzola da comunque garanzie. Anche quando deve spingere.

Centrocampo bocciato: a queste condizioni – avversario di un certo spessore e Jorginho lontano parente del giocatore che tutti abbiamo conosciuto – non possiamo più permetterci il doppio regista. Nel reparto nevralgico urgono interpretazioni (idee, moduli, giocatori) diverse. D’altronde rimane l’unica zona di campo dove abbiamo “problemi” di abbondanza. Escluso dai convocati, tornerà utile anche lo juventino Locatelli.

In attacco infine si vive alla giornata. Come prevedibile Retegui nella serata d’esordio è stato a lunghi, lunghissimi tratti un pesce fuor d’acqua. Non conosce la lingua né il nostro calcio: avrebbe bisogno di masticare un po’ di pallone italiano o, quantomeno, europeo. Ha dalla sua l’età e – se il buon giorno si vede dal mattino – l’innata dote di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Sugli esterni male ancora una volta Berardi. Decisamente meglio Pellegrini, bene il vivace Politano. Gnonto conferma le doti fisiche ma tecnicamente non convince appieno. Peccato in tal senso per la mancata convocazione di Zaccagni. Autore di un’ottima stagione, è – insieme al collega Immobile – il primo italiano nella classifica marcatori di Serie A. Al di là dei vecchi dissapori un’occasione il romagnolo l’avrebbe davvero meritata.

Marco Battistini

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