Roma, 1 apr – A poche ore dalla strage di Nashville, con ancora i corpi caldi delle sei vittime, il celebre youtuber progressista statunitense David Pakman, il cui canale annovera più di un milione e mezzo di iscritti, dal suo profilo Twitter ha cinguettato: “E’ molto sorprendente che ci sia stata una sparatoria di massa in una scuola cristiana, se si pensa che la mancanza di preghiera sia spesso accusata di questi eventi orribili. Possibile che non pregassero abbastanza, o correttamente, pur essendo una scuola cristiana?”. Parole oscene, poi codardamente e ipocritamente eliminate adducendo la motivazione della cancellazione al sempreverde antisemitismo (Pakman è ebreo ashkenazita), apparentemente inesistente nei commenti ma magicamente comparso nella sua casella postale.

Nessuna scusa quindi, solo l’ennesimo pretesto per piagnucolare. La logica è sempre la stessa, ossia il capovolgimento e la manipolazione della realtà in cui è colui che lancia il sasso a passare per perseguitato, d’altronde il vittimismo è quella coperta sempre pronta a mascherare la vera natura di queste persone che gridano al cielo il loro dolore mentre, alla stregua dei più laidi avvoltoi, si prendono gioco della morte di sei persone. Con tutta probabilità queste sfacciate oscenità non costeranno nulla a Pakman, il suo canale resterà visibile, monetizzabile e i suoi iscritti potranno continuare a seguirlo e sostenerlo come prima. È un sistema di potere e ancora non lo si è capito.

Valerio Savioli

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