Roma, 13 gen – Sulle accise il governo cerca di tenere botta senza riuscirci. Il tema ha infiammato gli animi negli ultimi giorni e l’esecutivo è stato costretto ad abbandonare velocemente la versione della “lotta alle speculazioni” (evidentemente di debole consistenza(, per dover riconoscere quella ben più seria e grave della “scelta”. Scelta su dove destinare i pochissimi soldi presenti nella modesta manovra economica da poco approvata.

“Accise tagliate solo con più incassi da Iva” per il governo

Intervistata al Tg5, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni insiste sulla versione ormai ufficiale dell’esecutivo, ovvero quella di aver dovuto scegliere dove destinare i pochi soldi disponibili. E parla così: “Noi abbiamo fatto una manovra da 30 miliardi”, e venti di questi “li abbiamo messi sulla priorità, e tutti erano d’accordo, del caro bollette. Con gli altri 10 miliardi potevamo tagliare le accise a tutti, anche ai ricchi, o concentrarli sui redditi medio-bassi, che è quello che abbiamo fatto”.

Il debole intervento previsto

Dopo il mesto “obbligo di prezzo medio esposto”, a questo punto l’unica possibilità di intervento sembra essere dettata dai maggiori incassi derivati dall’Iva. Cosa significa? In termini semplici, l’esecutivo ha praticamente promesso di destinare gli eventuali maggiori introiti da Iva incassati dopo l’aumento dei prezzi nel taglio delle accise. In sintesi, ancora briciole. Sui gestori, Meloni ha gettato un po’ di acqua sul fuoco o almeno ci ha provato. Mentre i benzinai si avviano allo sciopero del 25 e del 26 gennaio, il premier torna decisamente indietro, rispetto ai toni della “lotta alla speculazione” annunciata qualche giorno fa: “La gran parte dei gestori si sta comportando con grande responsabilità e forse proprio a loro tutela occorre individuare chi non dovesse avere la stessa responsabilità. Però voglio dire che occorre anche mettere la categoria al riparo da certe mistificazioni, perché quando si parla per settimana del prezzo della benzina a 2,5 euro, mentre il prezzo medio della benzina è 1,8 euro, diciamo che non aiuta”.

Alberto Celletti

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