Roma, 27 mar – La Russia non sembra subire per niente i vari provvedimenti sanzionatori apportati dall’Unione europea nei suoi confronti. Il mese di marzo, infatti, ha fatto registrare per ora un record delle esportazioni di gasolio russo, nonostante l’embargo che ha colpito i prodotti petroliferi russi scattato lo scorso 5 febbraio. La vendita del prodotto russo ha visto un innalzamento della domanda da paesi come Turchia, Marocco, Brasile, India e Cina e persino l’Arabia Saudita (per soddisfare il fabbisogno interno a basso costo). L’unica conseguenza, per ora, è stata la crisi energetica scoppiata in Europa.

Nonostante l’embargo mai così tante esportazioni dal 2016

Secondo le stime di diverse agenzie, la Russia avrebbe esportato quasi 1,5 milioni di barili al giorno solo per quanto riguarda i primi 19 giorni di marzo: se questa tendenza dovesse mantenersi anche negli ultimi giorni del mese, Mosca registrerebbe il volume di esportazioni più elevato dal 2016Mikhail Turukalov, un analista indipendente ha spiegato che “le attività delle raffinerie russa sono rimaste elevate, il che ha consentito una notevole produzione di diesel”, sottolineando come “i produttori russi sembrano fiduciosi di poter vendere i loro prodotti ad acquirenti stranieri: gli sconti che offrono sono abbastanza cospicui e ci sono nuovi mercati pronti a ricevere i carburanti russi”. Il greggio e il petrolio russo sono venduti a sconto rispetto alle quotazioni di mercato, rendendoli così attraenti per tutti quei paesi discostati dalla linea Nato e Usa.

Con le sanzioni perde solo l’Europa

Questa situazione mostra ancora una volta come le varie sanzioni imposte dall’Ue ai danni del Cremlino, non hanno fatto altro che mettere in ginocchio solamente l’Europa oltre che non aver ottenuto alcun reale successo nel contrasto economico alla superpotenza di Putin. La presa in giro assume toni ancora più eclatanti quando i prodotti russi arrivano comunque sul mercato europeo in seguito a triangolazioni con paesi terzi, tutto questo a prezzi maggiorati. La cosiddetta “linea occidentale” non sta facendo altro che indebolire l’Europa e l’Italia.

Andrea Grieco

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