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La piccola Fatima lanciata dal quinto piano dal padre marocchino: un video lo incastra

Roma, 23 feb — Incastrato dalle perizie della scientifica e dalle immagini in bianco e nero catturate da una telecamera di sicurezza, che ha ripreso la caduta mortale della piccola Fatima, di soli tre anni, lanciata dal quinto piano del palazzo dove abitava. Mohssine Azhar, 33 anni, accusato di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà, si è rifiutato di vedere il video di quel volo agghiacciante mentre veniva trasmesso nella maxi-aula del Tribunale di Torino.

Il patrigno di Fatima incastrato dal video e dalle perizie 

Secondo il pm Valentina Sellaroli, lo straniero avrebbe lanciato la figlioccia dal ballatoio al quinto piano dello stabile in cui viveva, motivato dalla rabbia dopo un litigio con la ex compagna e madre della bambina, Lucia Chilleni. Il filmato mostra gli ultimi istanti della vita di Fatima, il volo di venti metri, il corpo della piccola che rimbalza a terra e la panettiera che per prima la soccorre; l’arrivo della madre disperata, seguita a breve distanza da Azhar. I due si abbracciano, poi arrivano i soccorsi. Ma ormai non vi è più nulla da fare.

Una prova fondamentale

Il video costituisce un elemento di prova fondamentale, perché ha permesso alla scientifica di ricostruire la dinamica del volo mediante una tecnica laser di riconoscimento delle traiettorie. Gli esperti, dopo aver annotato l’altezza del ballatoio, la distanza del muro dal punto di caduta di Fatima, le altezze della piccola e del marocchino e di altri punti di riferimento, hanno ipotizzato diversi scenari, di cui solo due sarebbero compatibili con la traiettoria compiuta dalla bambina: in entrambi Fatima sarebbe stata spinta, o lanciata, fuori dalla ringhiera.

Nessun tragico gioco

Nel corso dei primissimi interrogatori Mohssine aveva sostenuto si fosse trattato di un  incidente causato da un tragico gioco: l’uomo aveva raccontato di aver giocato al «vola vola» lanciandola in aria Fatima e riprendendola, ma poi avrebbe perso il controllo e la bimba sarebbe precipitata sull’asfalto. «E’ colpa mia. Mi è scivolata dalle mani».

E se inizialmente la Chinelli aveva confermato la versione dell’ex marito, a quattro giorni dalla tragedia, era uscita dalla cortina di silenzio per ritrattare a sfavore del marocchino. «Avevamo litigato, l’ha gettata di sotto perché era arrabbiato». «Ero anch’io di sopra. Una prima volta lui ha preso la bambina e l’ha buttata per terra, sul pavimento. Lui era molto alterato. Poi l’ha presa in braccio un amico di lui, me la stava portando. Lui si è messo in mezzo e l’ha buttata di sotto». Mohssine, quella sera, aveva bevuto vodka e fumato hashish, ma nega di avere perso lucidità.

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