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“Armi da Cina a Russia”: cosa nasconde l'avvertimento Usa

Gli Stati Uniti sono pronti a rilasciare informazioni che dimostrerebbero che la Cina starebbe valutando di fornire alla Russia armi che Mosca utilizzerà per proseguire la guerra in Ucraina. La notizia è stata diffusa dal Wall Street Journal in un momento delicatissimo.

In particolare, le discussioni sull’ipotetica divulgazione delle prove precedono la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in programma il 24 febbraio, giorno dell’anniversario dello scoppio della guerra.

Non solo: la notizia segue anche una serie di ammonimenti lanciati a Pechino sulla necessità di evitare di sostenere militarmente Mosca, culminati in un avvertimento formale trasmesso dal segretario Usa Antony Blinken al capo della diplomazia cinese Wang Yi a margine della Conferenza di Monaco.

In precedenza, infatti, Blinken aveva più volte affermato che il governo cinese stava esplorando di inviare armi al Cremlino. Pechino continua a bollare queste indiscrezioni come voci destabilizzanti.



L’accusa degli Usa

Alcuni funzionari statunitensi ed europei sostengono che nelle ultime settimane le nazioni appartenenti al blocco occidentale abbiano raccolto informazioni secondo cui la Cina potrebbe presto porre fine alla sua decisione di non fornire aiuti militari alla Russia. I media americani hanno tuttavia scritto che la Cina non avrebbe ancora preso una decisione definitiva, ma che importanti discussioni sarebbero attualmente in corso d’opera.

Ricordiamo che fin qui Pechino è sempre stata cauta nel limitare il suo sostegno a Mosca, tanto dal punto di vista dell’assistenza finanziaria quanto negli acquisti di petrolio. Il rischio paventato dall’intelligence statunitense è che questa posizione possa cambiare.

Dal canto suo il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha così replicato alle accuse: “È risaputo che i paesi della Nato, inclusi gli Stati Uniti, sono la più grande fonte di armi per il campo di battaglia in Ucraina, eppure continuano a sostenere che la Cina potrebbe fornire armi alla Russia”.

Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price, ha invece dichiarato che Washington sta “osservando molto attentamente per capire” se la Cina stia procedendo ad inviare aiuti letali alla Russia.

La Cina sotto osservazione

Il presunto commercio di armi cinese è avvolto dal mistero e non è chiaro quali armi potrebbe ricevere la Russia. Pechino è però un leader mondiale nella produzione di armi che sono state utilizzate pesantemente nella guerra in Ucraina, inclusi sistemi di artiglieria a lungo raggio, lanciarazzi multipli di precisione, missili anticarro e superficie-superficie e piccoli droni tattici e munizioni vaganti. Nel caso, il governo cinese non fornirà a Mosca necessariamente armi avanzate, ma probabilmente recupererà ciò che le forze russe hanno perso sul campo di battaglia, come le munizioni, o che il Cremlino non è stato in grado di produrre a causa delle sanzioni, come prodotti legati all’elettronica.

In ogni caso, anche la Nato ha lanciato i suoi avvertimenti. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto che ci sono “alcuni segnali” che la Cina avrebbe piani per supportare la Russia nell’invasione dell’Ucraina. “Abbiamo visto alcuni segnali che (i cinesi ndr) potrebbero star progettando di farlo. Gli alleati Nato e gli Usa li hanno messi in guardia dal farlo, questo non dovrebbe accadere. La Cina non dovrebbe appoggiare la guerra illegale della Russia”, ha detto Stoltenberg in un’intervista all’Ap.

Per il capo della Nato, un sostegno diretto a Mosca nel suo sforzo bellico “equivarrebbe a una violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale”. Resta da capire se Pechino intende davvero superare questa linea rossa o se le accuse mosse da Stati Uniti e Nato rientrano in un modus operandi concepito per mettere pressione sulla Cina, affinché il Dragone interceda con il partner russo per la pace in Ucraina.

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