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Il diktat di Kim Jong Un: “Aumentare la produzione di armi nucleari”

Incrementare la produzione di “materiali nucleari di grado militare” per accelerare la messa a punto di armi sempre più potenti. L’ultimo diktat di Kim Jong Un è emblematico di come la Corea del Nord intenda continuare a rafforzare il proprio arsenale nucleare strategico per, eventualmente, farvi ricorso in qualunque momento. Anche perché, da qualche mese a questa parte, sulla penisola coreana sono tornati a soffiare venti di guerra carichi di tensioni diplomatiche.

Mentre il gruppo d’attacco della portaerei Usa Nimitz approdava in Corea del Sud, dopo aver preso parte ad una esercitazione congiunta con unità della marina militare sudcoreana in acque internazionali a sud dell’isola meridionale di Jeju, Kim ispezionava il programma nucleare nordcoreano, inclusi i siti di produzione di nuove armi nucleari tattiche e la tecnologia per la miniaturizzazione delle testate nucleari per i missili, esaminando personalmente i piani per gli scenari di contrattacco nucleare.

Dopo essere stato informato dai funzionari sull’evoluzione delle attività, Kim, secondo l’agenzia nordcoreana Kcna, ha osservato che la Corea del Nord dovrebbe prepararsi a usare le armi “sempre e ovunque”, spronando “a proseguire la produzione di armi nucleari” per incutere timore ai nemici.



Il messaggio di Kim

Le foto pubblicate dai media nordcoreani mostrano Kim ispezionare almeno 10 testate nucleari dipinte di rosso e verde dislocate in uno stand all’interno di uno showroom, forse presso il Nuclear Weapons Institute, ha scritto il sito NkNews.

Accanto alle testate sono comparsi anche i modelli completi di un missile da crociera a lungo raggio Hwasal-2, un sistema missilistico a lancio multiplo Kn-25 da 600 mm e un Srbm Kn-23. Come se non bastasse, i diagrammi esposti sul muro proponevano la testata Hwasan-31 (“vulcano” in lingua coreana) montata su una serie di altri missili grandi e piccoli.

Pyongyang ha recentemente lanciato una serie di missili balistici: la Kcna ha anche riferito che un’unità militare guidata dal Missile General Bureau delle forze armate del Nord ha testato due missili balistici tattici terra-terra caricati con finte testate nucleari, entrambi esplosi 500 metri sopra il target previsto.

A Kim sarebbe stato anche presentato un nuovo sistema informatico integrato per la gestione delle armi nucleari sviluppato dalla Corea del Nord e denominato Hawkbangshoe, che significa “detonatore nucleare”. L’Accademia delle scienze della difesa, inoltre, ha condotto test di droni per l’attacco nucleare sottomarino. Nel dettaglio, è stato sperimentato un nuovo sistema capace di generare uno tsunami radioattivo e distruggere porti e navi nemiche. Il messaggio di Kim, rivolto agli Stati Uniti, è chiaro: siamo pronti a difenderci di fronte ad ogni possibile provocazione.

I progressi della Corea del Nord

Nel frattempo la Corea del Nord continua a rafforzare le proprie armi. I media nordcoreani hanno sottolineato come Pyongyang abbia prodotto una testata nucleare in grado di essere montata su missili a corto raggio più piccoli, potenzialmente diretti contro le forze sudcoreane e statunitensi nella penisola coreana.

Le testate mostrate dalle foto diffuse dai media sembrano abbastanza piccole da adattarsi a sistemi missilistici a corto raggio, ma il loro potere distruttivo e altre caratteristiche rimangono sconosciuti. Il probabile prossimo step di Kim? La conduzione del primo test di dispositivi nucleari a basso rendimento. Ricordiamo che la Corea del Nord ha iniziato a riattivare le sue strutture di test nucleari sotterranee di Punggye-ri all’inizio dello scorso anno, ma che non ha condotto un test nucleare dal settembre 2017.

In ogni caso, il portavoce del Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud, Lee Seong Joon, ha affermato che la capacità della Corea del Nord di posizionare testate nucleari più piccole in missili a corto raggio non può essere considerata un successo “fino a quando non saranno testati in un ambiente reale”.

In tutto ciò, la Cina – principale fonte di aiuti economici e sostegno politico di Kim – ha fatto sapere che il suo nuovo ambasciatore in Corea del Nord è appena entrato in carica, e questo è un segnale di come Pyongyang stia gradualmente riaprendo dopo l’emergenza Covid. Wang Yajun, il nome del funzionario di Pechino, aiuterà nello sviluppo della tradizionale amicizia tra i “vicini stretti che condividono montagne e fiumi”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning durante un briefing quotidiano.

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