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Il braccio di ferro Usa-Cina che incendia la “Terra del Fuoco”

Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina si arricchisce di un nuovo appendice. L’ultimo terreno di scontro coincide con l’Argentina, un Paese che geograficamente è collocato nel “cortile di casa” di Washington ma che, dal punto di vista economico e commerciale, è sempre più vicino a Pechino.

La situazione si è fatta improvvisamente incandescente in seguito all’indiscrezione secondo cui il gigante asiatico starebbe lavorando dietro le quinte per ottenere da Buenos Aires il permesso di stabilire una base navale nella città di Ushuaia, nella provincia della Terra del Fuoco, che garantirebbe effettivamente al Dragone l’accesso all’Antartide.

Il sito Intelligence Online ha rivelato che lo scorso novembre Shuiping Tu, funzionario del Partito Comunista Cinese con sede in Argentina, avrebbe effettuato importanti passi in avanti con i funzionari locali argentini della provincia della Terra del Fuoco per la costruzione della suddetta base navale cinese. Un bastione che, di fatto, consentirebbe alla Marina cinese di controllare un passaggio critico che collega gli oceani Atlantico e Pacifico. Da quanto emerso, la struttura proposta sarebbe accessibile solo al personale militare cinese, che potrà così monitorare le comunicazioni in tutto l’emisfero meridionale.



Una base cinese in Argentina?

Stiamo parlando di indiscrezioni, e dunque non ci sono ancora ufficialità. Eppure, nel caso in cui Pechino ottenesse il via libera per piazzare una base in quel di Ushuaia, potrebbe contare su un’enclave permanente nell’emisfero australe, con una netta proiezione verso l’Atlantico meridionale e con la presenza di unità navali e contingenti militari in una regione altamente strategica.

“La Cina potrebbe intercettare tutte le comunicazioni regionali con un chiaro impatto economico e strategico, oltre a ottenere il potenziale per mantenere un monitoraggio permanente del transito marittimo”, ha spiegato Alberto Rojas, direttore dell’Osservatorio Affari Internazionali dell’Università Finis Terrae del Cile a Diálogo, una rivista militare digitale pubblicata dal Comando meridionale degli Stati Uniti.

“Il progetto Belt and Road annunciato dalla Cina nel 2013 cerca di avere una chiara proiezione verso quest’area del continente. E se questa base a Ushuaia si concretizza, potrebbe diventare la prima di tante altre, sia sulla costa atlantica che sul Pacifico o nell’area andina”, ha proseguito Rojas.

La risposta degli Stati Uniti

Più il tempo passa e più per gli Stati Uniti diventerà complicato impedire alla Cina di espandere la sua influenza in Argentina, e da qui in tutto il resto dell’America Latina. È per questo che, come ha ricostruito uno dei principali think tank della Marina degli Stati Uniti, l’US Naval Institute (USNI), il governo statunitense si è offerto di vendere l’ex MLU F-16 A/B danese alla stessa Argentina e sta negoziando con il Regno Unito per approvarne la vendita a Buenos Aires.

Ci sono tuttavia diversi problemi da affrontare. Come ha sottolineato Eurasian Times, infatti, dopo la guerra delle Falkland del 1982, Londra ha imposto un embargo sulle armi all’Argentina per impedire la modernizzazione dell’esercito argentino. Come parte di questa politica, i britannici hanno impedito al governo argentino di acquisire diversi aerei da combattimento, imponendo sanzioni su parti di quegli aerei fabbricati nel Regno Unito.

La mossa dell’Uk ha quindi spinto l’Argentina nelle mani della Cina. E non è un caso che, nel 2021, gli argentini si sono impegnati con Pechino per valutare l’acquisto dei caccia sino-pakistani JF-17. Nel dicembre 2022 Buenos Aires ha informato di aver interrotto i piani per l’acquisizione dell’aereo. Adesso una delegazione dell’aeronautica argentina si sarebbe recata in Danimarca per ispezionare aerei da combattimento F-16 di seconda mano offerti dagli Stati Uniti.

Vedremo se Washington riuscirà a giocare di sponda con Londra per contrastare le manovre cinesi in Sud America. La sensazione è che non basteranno alcuni aerei di seconda mano per vincere il duello con il Dragone nella regione.

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