Roma, 16 mar – Nelle ultime settimane la guerra tra Russia e Ucraina sembra sul punto di sconfinare non solo per lo scontro di droni e botta e risposta tra Mosca e USA; nelle ultime ore sarebbero state scoperte cellule russe operanti anche in Europa. La Polonia oggi ha infatti accusato sei cittadini stranieri di aver preparato atti di sabotaggio e spionaggio per conto di Mosca. A dichiararlo è il ministro degli interni polacco Mariusz Kaminski: “sei stranieri provenienti da oltre il confine orientale” hanno cercato di interrompere le forniture militari e di aiuti all’Ucraina pianificando fisicamente azioni di sabotaggio. I pubblici ministeri polacchi stanno attualmente preparando un procedimento contro altre tre persone, anch’esse arrestate nel corso dell’operazione.

Sei cittadini stranieri spie di Mosca

“Le prove indicano che questo gruppo ha monitorato le linee ferroviarie – ha dichiarato oggi Kaminski in conferenza stampa – I loro compiti includevano il riconoscimento, il monitoraggio e la documentazione dei trasporti di armi in Ucraina”. “I sospetti stavano anche preparando azioni di sabotaggio volte a paralizzare la fornitura di attrezzature, armi e aiuti all’Ucraina”. Sei dei sospetti sono stati dunque accusati di spionaggio per conto della Russia e partecipazione a un gruppo criminale organizzato. Nel corso delle perquisizioni effettuate all’alba, le forze dell’ordine polacche hanno trovato telecamere, apparecchiature elettroniche e trasmettitori GPS che dovevano essere montati sui trasporti di aiuti in Ucraina.Secondo Kaminski, il gruppo aveva anche il compito di svolgere attività di propaganda per interrompere le relazioni polacco-ucraine e incitare atteggiamenti ostili nei confronti della Polonia all’interno della NATO. Gli investigatori di Varsavia sostengono di avere le prove che il gruppo è stato pagato dall’intelligence russa.

Sabotaggio dell’aeroporto di Rzeszow-Jasionka

Nella giornata di ieri, mercoledì, la stazione radio polacca RMF FM ha riferito che alcune telecamere sono state trovate vicino al piccolo aeroporto regionale di Rzeszow-Jasionka, recentemente trasformato in un hub logistico internazionale per fornire aiuti militari e umanitari all’Ucraina. Da mesi, aerei militari e cargo provenienti dagli Stati Uniti e da tutta Europa usano regolarmente l’aeroporto adoperato dalle truppe americane e NATO per consegnare rifornimenti ai camion che si dirigono verso il confine ucraino. L’aeroporto è considerato un punto talmente sensibile che Washington da tempo ha dispiegato i sistemi di difesa aerea Patriot per proteggerlo. Solo il mese scorso, sulle piste di atterraggio di Rzeszow-Jasionka era transitato il presidente americano Joe Biden per recarsi in visita a Kiev.

In questa guerra che dura ormai da un anno, la Polonia è uno dei più forti alleati dell’Ucraina e le sue forze di sicurezza hanno già arrestato diverse persone sospettate di spionaggio per conto della Russia. Il mese scorso, i pubblici ministeri hanno accusato un cittadino russo, residente da lungo tempo in Polonia, di spionaggio per conto di Mosca tra il 2015 e il 2022. L’uomo gestiva un’attività in Polonia e, tramite alcuni gruppi di ricostruzione storica, avrebbe raccolto informazioni sulla struttura organizzativa delle unità militari polacche nel nord-est del Paese. Stessa sorte per un cittadino spagnolo di origine russa, identificato come agente dell’agenzia di intelligence militare russa GRU, arrestato l’anno scorso a Przemysl perché sospettato di spionaggio per conto di Mosca. Nel marzo dello scorso anno, un impiegato polacco dell’Ufficio del registro di Varsavia, è stato arrestato perché sospettato di aver trasferito dati operativi di valore ai servizi di intelligence russi.

Andrea Bonazza

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