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Chi è Viktor Medvedchuk, l'alfiere di Putin in Ucraina

Il 21 settembre 2022, nell’ambito di uno scambio di prigionieri, l’Ucraina ha consegnato Medvedchuk e 55 prigionieri di guerra russi alla Russia per conto del Servizio di sicurezza dell’Ucraina. Mosca, a sua volta, ha consegnato a Kiev 215 prigionieri di guerra, inclusi 188 membri del reggimento Azov.

Rientrato in Russia, ha rilasciato un’intervista ai media russi spiegando di voler creare una squadra per “distruggere l’ideologia di Zelensky” e, di conseguenza, anche Volodymyr Zelensky in persona. Il suo piano politico è un assist perfetto per Putin. “Ci sono persone che rappresentano un’altra Ucraina, un’Ucraina non banderista”, ha tuonato Medvedchuk, riferendosi all’eroe nazionalista anti-sovietico Stepan Bandera che durante l’invasione nazista collaborò con Hitler.

“Ho passato tutti questi mesi a mettere insieme una squadra. Molte persone sono venute da Kiev, molte ora sono fuori dall’Ucraina, in Russia, in Europa e in Turchia. Sono pronte a continuare la lotta e a farsi sentire”, ha dichiarato Medvedchuk. Queste voci dell’opposizione “esistono”, ha aggiunto l’ex leader dell’opposizione filorussa ucraina, osservando che “l’unità di cui parla Zelensky è un’invenzione ed è stata costruita sulle baionette”.

Medvedchuk è pronto a vendicarsi contro Zelensky. Ha tuttavia chiarito che la sua intenzione non è insediare un governo in esilio – perché, come altri del passato, sarebbe destinato “a rimanere in esilio” – bensì di “distruggere l’ideologia di Zelensky”. Un’ideologia, a detta dello stesso Medvedchuk, che ha dato vita a “una macchina repressiva, un regime che ha smantellato la democrazia e la legalità” e che si basa solo sulle “istruzioni di Zelensky e del suo circolo criminale”.

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