Roma, 21 gen — Era stata assunta per prendersi cura di una pensionata disabile ma è finita a processo per reiterati episodi di maltrattamenti in danno proprio dell’anziana: una serie di aggressioni, tanto verbali quanto fisiche, che hanno portato alla apertura di un’indagine e al conseguente arresto di una badante straniera di 53 anni. I fatti si sono verificati a Firenze. Secondo quanto riportano fonti investigative e la stampa locale, tutto ha avuto inizio con la denuncia sporta ai carabinieri dal marito della donna: l’anziana, di 74 anni, aveva conosciuto un sensibile peggioramento delle proprie condizioni di vita, a causa proprio del clima di terrore violento imposto dalla straniera, assunta un anno prima con un regolare contratto per prestazioni di assistenza e di collaboratrice domestica.
Badante aguzzina brutalizza anziana disabile
La straniera, residente sotto lo stesso tetto dei coniugi, avrebbe dovuto occuparsi delle faccende domestiche e accudire l’anziana, soprattutto durante i periodi di assenza del marito. Al contrario, secondo le evidenze raccolte dagli organi inquirenti, la badante avrebbe usato più volte violenza, verbale e fisica, ai danni dell’anziana che rimaneva a casa da sola con lei. Una interminabile sequenza di insulti, percosse, soprusi, che hanno trasformato la badante in un’aguzzina e in un incubo per l’anziana. Secondo quanto ricostruito nel corso degli accertamenti da parte dei carabinieri, la badante sarebbe persino arrivata in più di una occasione ad afferrare la signora per i capelli, con violenza.
Un incubo di brutalità
Scoppi di rabbia sorda, sottolineati da parolacce e insulti, ogni volta che la donna non riusciva ad assecondare la volontà della badante: oltre ad afferrarla per la testa al fine di costringerla ad alzarsi, la badante l’avrebbe anche presa a pugni e calci. A peggiorare il quadro della situazione è la grave disabilità della donna, che soffre anche di seri disturbi cognitivi, frutto di una malattia neurodegenerativa. Proprio questa condizione di disabilità e la difficoltà di comunicare, avrebbero spazientito la badante portandola a imporre un autentico regime del terrore, di sopraffazione e violenza.
Le violenze si sono spinte talmente tanto in là da aver letteralmente marchiato la povera donna con lividi e contusioni, che la badante cercava di far passare per incidenti domestici. Ma per gli inquirenti, alla luce delle prove raccolte, ci sono stati pochi dubbi: nessun incidente domestico, bensì una feroce e lucida violenza esercitata con metodo. Per questo è stata disposta la misura degli arresti e la associazione della badante al carcere di Sollicciano dove attualmente la donna è ristretta in attesa delle evoluzioni delle indagini e del processo.
Cristina Gauri
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