Roma, 15 feb – I primi effetti del via libera del Parlamento Ue allo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel dal 2035, sono ben poco confortanti. Prova ne sia quanto annunciato da Ford: taglio di 3.800 posti di lavoro in Europa. Il gruppo automobilistico statunitense prevede infatti una sforbiciata all’11% dell’organico nei suoi stabilimenti europei. Come mai? Vedere alla voce: auto elettriche.

La mannaia delle auto elettriche: così Ford taglia 3.800 posti di lavoro in Europa

Il tutto rientra, come precisato dal Sole 24 ore, nel piano della Ford di trasformazione della sua attività nel Vecchio Continente per rispondere alla rapida evoluzione delle condizioni di mercato e al crescente numero di concorrenti nel settore dei veicoli elettrici. In questo modo la casa automobilistica intende realizzare una struttura “più snella e competitiva”. Tradotto: tagli al personale anche nelle funzioni amministrative, marketing, vendita e distribuzione. La nazione europea che verrà maggiormente colpita dalla “mannaia”, sarà la Germania, dove i posti di lavoro verranno ridotti di 2.300 unità. Pesante anche la scure prevista nel Regno Unito: 1.300 dipendenti tagliati. I restanti 200 posti di lavoro verranno tagliati in Paesi europei.

“Quantità di lavoro minore”

Tagli dovuti proprio al fatto che la Ford intende – per forza di cose – focalizzarsi soprattutto nella produzione di veicoli elettrici. Ecco, la produzione di questi veicoli richiede meno personale, perché necessitano di meno componenti e sono più semplici da assemblare. “La quantità di lavoro è minore a causa di questa semplificazione”, dice al Financial Times Tim Slatter, responsabile di Ford nel Regno Unito. “La realtà ci dice che una volta che la tecnologia è stata sviluppata, è molto più facile installarla ripetutamente nei veicoli futuri”, precisa Slatter. Già nell’estate 2022, il gruppo americano ha tagliato 3mila posti di lavoro negli Stati Uniti, in Canada e in India.

Alessandro Della Guglia

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