alessandro,-oss:-“non-tutti-gli-operatori-socio-sanitari-scelgono-questo-corso-perche-non-saprebbero-fare-altro”.

Alessandro, OSS: “non tutti gli Operatori Socio Sanitari scelgono questo corso perché non saprebbero fare altro”.

Ci scrive Alessandro, OSS: “non tutti gli Operatori Socio Sanitari scelgono questo corso perché non saprebbero fare altro”.

Gentile dottoressa Eva,

dimenticavo: nel Lazio, la Laurea triennale in Scienze Infermieristiche non porta all’assunzione di tale titolo, ma semplice al titolo di Laurato in… Fosse mai la si confondesse con un medico.

Che i Corsi Regionali per il titolo di OSS siamo a pagamento non è una novità e mi creda, i soldi me li sarei tenuti volentieri in tasca data la cifra esosa che ho dovuto affrontare. Vogliamo farne una colpa agli operatori socio sanitari?

Vogliamo dare per assunto che chi desidera conseguire questa qualifica lo faccia esclusivamente in malafede, soltanto per aver qualcosa in più da mettere sul curriculum?

Vogliamo forse denunciare che tanto gli OSS sono dei semplici “professionisti del pannolone con la terza media”?

E allora le chiedo delucidazioni: perché Lei come tanti suoi colleghi infermieri e medici vi premurate di venire a insegnare le vostre discipline presso gli istituti che erogano corsi a pagamento? Non mi dica che lo fate per spirito umanitario.

Di base credo che i soldi che paghiamo a voi facciano comodo per arrotondare a fine mese.
E mi creda, io sono tra quelli che, pur avendo già una laurea triennale in psicologia conseguita alla Sapienza di Roma, il titolo se lo è sudato.

Lezioni frontali da settembre ogni mattina in piena pandemia, 5 ore in classe, nessuna agevolazione per lezioni in e-learning, nessun aiuto per gli studenti lavoratori, numero di assenze massime consente 10% e tirocinio ininterrottamente da luglio a novembre.

Non voglio spacciarmi per eroe perché non lo sono ma il fatto che al Sud “molti comprino il l’attestato” o che ci siano favoritismi in ospedale a causa di politiche e politici sbagliati non dovrebbe essere motivo di divisione, quanto più di unione.

Perché vede, l’OSS Emanuele che parlava di abuso di professione da parte degli OSS nel precedente intervento lo faceva anche per tutelare Lei e i suoi colleghi infermieri.

Perché, invece di continuare con questi sciocchi cliché (e non mi dica che non esistono lauree in infermieristica comprate, perché tra vecchia scuola infermieri e università avrà notato sicuramente differenze) non si unisce a noi per chiedere che il sistema di erogazione del titolo di OSS sia meglio definito dalla legge?

Io un catetere venoso non lo so mettere, non so effettuare un prelievo, non sono formato né assicurato per farlo. Lei sì, un medico probabilmente lo ha dimenticato, un fisioterapista non è tenuto a saperlo, uno psicologo non sa nemmeno cosa sia. Eppure lavoriamo tutti all’interno delle stesse strutture, con le medesime persone ammalate. Che rapporto c’è tra pagare una retta universitaria per una laurea in scienze infermieristiche e pagare una rata per seguire un corso regionale per ottenere una qualifica professionale come operatore socio sanitario?

Credevo che certi cliché fossero superati, mentre mi rendo conto che finché il malcontento per come la categoria degli infermieri venga sottostimata, a farne le spese saremo in tre categorie: OSS, infermieri e utenti stessi.

Mi piacerebbe una sua riflessione in merito.

Cordialità.

Alessandro, OSS

Leggi anche:

Eva, Coordinatrice Infermieristica: “gli OSS non possono avere un Albo perché professionisti non autonomi”.

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