Roma, 24 mar – Preside cacciata da scuola per aver mostrato ai propri studenti le immagini di alcuni capolavori senza tempo di Michelangelo, tra cui la statua marmorea del David e la della Creazione di Adamo contenuta all’interno del ciclo di affreschi della Cappella Sistina. È successo in Florida, negli Stati Uniti. L’accusa è quella di aver mostrato contenuti “controversi”, se non addirittura “pornografici”.
Tutta colpa del David di Michelangelo
Il tutto è accaduto presso la Classical School di Tallahassee e a farne le spese è stata Hope Carasquilla, preside in carica da meno di un anno. L’oggetto dello scandalo è stata una lezione sull’arte rinascimentale tenuta a una classe di alunni di sixth grade, corrispettivo della nostra prima media, quindi di circa 11 e 12 anni. Durante la lezione sono state mostrate agli studenti alcuni immagini di capolavori dell’arte italiana, come il David di Michelangelo e la Creazione di Adamo, sempre dell’artista fiorentino. Opere che presentano dei nudi, provocando così i pruriti puritani di diversi genitori. Al consiglio di amministrazione dell’istituto sono così arrivate due rimostranze per non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti “controversi” della lezione, e una terza rimostranza che accusava la scuola nientemeno che di “pornografia”.
La risposta della scuola
Il consiglio di amministrazione ha così imposto due alternative a Carasquilla: le dimissioni o il licenziamento in tronco. Barney Bishop, presidente del consiglio di amministrazione, ha spiegato che “i diritti dei genitori sono di primaria importanza e questo per tutelare gli interessi di tutte le famiglie”, ricordando come proprio per questo motivo il protocollo della scuola preveda una comunicazione ai genitori due settimane prima che contenuti potenzialmente discutibili siano mostrati agli alunni, tra cui anche opere d’arte classica. Comunicazione che, però, non è avvenuta in questo caso. Bishop ha fatto sapere che questa non è la prima criticità emersa con Carasquilla, aggiungendo come l’ex preside stia approfittando della situazione per farsi pubblicità.
Michele Iozzino
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