Il grande recupero della cosiddetta ‘Toscana diffusa’ rispetto all’era pre pandemia, il forte balzo del turismo americano, le buone previsioni 2023 con la ripartenza dei mercati asiatici. Sono i tre punti messi in evidenza oggi nel corso della tavola rotonda dedicata al prodotto turistico omogeneo Toscana Terra Etrusca.
Nel corso della mattinata spazio anche al taglio del nastro della IX edizione di tourismA, al Palazzo dei Congressi a Firenze, con la partecipazione, tra gli altri, del presidente Eugenio Giani. “Un’occasione unica per promuovere i nostri beni, la nostra cultura – ha detto -. Il ruolo che sta assumendo questo evento, anche a livello nazionale, è sempre più importante. Mano a mano che cresce una sensibilità culturale anche nelle nuove generazioni, la capacità evocativa dei siti archeologici trova sempre più un riferimento nel turismo di qualità. E questo è testimoniato soprattutto dai dati elaborati dal Centro Studi Turistici che mettono in evidenza questa grande capacità attrattiva”. A tal proposito un dato che merita di essere sottolineato riguarda 135 comuni di piccole dimensioni, quella definita come ‘Toscana diffusa’. “Nel 2022 – ha proseguito Giani – hanno già superato il dato del 2019, dimostrando di avere capacità attrattive molto importanti e che vanno nella direzione di ciò che auspichiamo, ovvero la valorizzazione di quelle realtà meno ‘battute’ dai grandi flussi e con potenzialità ancora inespresse. Il nostro intento è ‘spostare’ la domanda con proposte di qualità e sostenibili, e su questo lavoriamo con Toscana Promozione Turistica ed i 28 ambiti”.
L’illustrazione dei dati, nel corso della tavola rotonda, è stata fatta dal direttore del Centro Studi Turistici, Alessandro Tortelli. “I dati 2022 sul turismo elaborati dalla Regione – spiega – mettono in evidenza un forte recupero rispetto al 2021, con alcune realtà che hanno già superato il dato 2019. Per ora il dato 2022, rispetto al 2019, deve ancora recuperare l’11%, ma la ripartenza dei mercati esteri è molto consistente. Il mercato americano, ad esempio, in confronto al 2021, è cresciuto del 336% toccando quasi i numeri pre covid”. Rispetto al turismo culturale, Tortelli aggiunge che “è quello che ha recuperato maggiormente, sempre rispetto nel 2022. Tenuto conto che questo segmento è stato anche quello che più ha sofferto nel biennio 2020-21 con particolare riferimento alle città d’arte”.
Affrontando il tema specifico del turismo archeologico il direttore del Centro Studi Turistici si sofferma sul dato relativo ai 50 comuni che aderiscono al PTO Toscana Terra Etrusca. “E’ molto interessante e indica un forte recupero: rispetto al 2019, nel 2022, hanno perso soltanto il 2% circa. Sono comuni che, oltre a quello archeologico, possono godere di altre motivazioni di viaggio e questo incide in modo molto favorevole alla loro ripresa”.
Infine uno sguardo al mercato estero. “E’ fortemente attratto dall’identità culturale della Toscana – ha concluso Tortelli – ed i dati elaborati mostrano anche qui un forte recupero, in particolare quelli americano, tedesco e olandese, oltre al consolidamento del mercato nazionale. Chi manca? Quelli asiatici. Nel 2022 quello cinese ancora non era ripartito e le proiezioni sul 2023 sono davvero positive”.