pene-severe-e-leggi-stringenti:-ecco-la-nuova-stretta-di-putin

Pene severe e leggi stringenti: ecco la nuova stretta di Putin

Divieti, decreti, nuove leggi. In Russia si intensifica la stretta delle autorità sull’opinione pubblica (e non solo) in concomitanza con l’aumento delle tensioni internazionali. Un anno fa, in questi giorni, Mosca varava un provvedimento contro le fake news per punire chiunque manifestasse dissenso, o criticasse apertamente, la cosiddetta operazione militare speciale in corso in Ucraina.

Oggi il “bavaglio”, come lo hanno definito alcuni media, diventa ancora più largo e pressante. E continua a riguardare, in particolar modo, il lessico utilizzato dai cittadini. Vladimir Putin ha infatti firmato una legge che vieta ai funzionari governativi di utilizzare parole straniere nei documenti ufficiali e nella corrispondenza, nonché durante lo svolgimento delle loro funzioni.

“Quando si utilizza il russo come lingua di stato della Federazione Russa, non è consentito utilizzare parole ed espressioni che non corrispondono alle norme della moderna lingua russa letteraria”, recita la legge pubblicata lo scorso martedì.

L’eccezione è l’uso di “parole straniere che non hanno equivalenti corrispondenti ampiamente usati in russo”. Nello specifico, ha aggiunto il quotidiano Kommersant, una commissione governativa compilerà un elenco contenente le parole straniere che potranno essere utilizzate.

Le nuove leggi

La legge sui termini stranieri ha lo scopo, ha scritto The Moscow Times, di proteggere la lingua russa dall’influenza occidentale e dalla “russofobia“. Ma non è finita qui, perché Putin ha firmato anche un decreto secondo cui, in caso di dichiarazione della legge marziale sul territorio della Federazione Russa, verrà introdotta la gestione esterna nelle aziende che non rispettano gli ordini per le forniture di prodotti militari e i diritti degli azionisti saranno sospesi.

In base al decreto, ha spiegato l’agenzia russa Interfax, le imprese che, durante un’eventuale adozione della legge marziale non rispetteranno i contratti di fornitura, vedranno sospesi i poteri dei loro organi di gestione. E questo fino al ritorno alla legislazione del tempo di pace. Il decreto ha inoltre precisato che l’organizzazione che verrà eventualmente incaricata di gestire tali aziende sarà costituita sulla base delle proposte del ministero dell’Industria. Il governo è inoltre incaricato di adottare le misure necessarie per proteggere i diritti dei lavoratori e degli investitori in queste imprese.

In generale, ha ricordato Il Corriere della Sera, nel 2022 in Russia abbiamo avuto il record del numero di leggi approvate dalla Duma, la Camera bassa del parlamento. Calcolatrice alla mano, stiamo parlando di 709 leggi, oltre a 745 proposte presentate ma ancora in fase di esame. La maggior parte è stata scritta rapidamente per far fronte ad esigenze militari ma una discreta quantità regola la sfera sociale dei cittadini. Proprio come i due esempi riportati.

La stretta di Mosca

Per quanto riguarda l’esercito, i legislatori russi hanno votato a favore di un disegno di legge – sotto forma di emendamenti a due progetti di legge – che trasforma in un reato penale “screditare” chiunque combatta dalla parte della Russia nella guerra in Ucraina. L’obiettivo è quello di espandere le attuali normative che criminalizzano il “discredito delle forze armate russe”, in modo tale da includere sotto l’ombrello della legge anche i mercenari che prestano servizio nei ranghi delle compagnie militari private, come il Gruppo Wagner.

Se convertiti in legge, gli emendamenti introdurrebbero condanne fino a sette anni di reclusione per “atti pubblici volti a screditare formazioni, organizzazioni o individui di volontari” che aiutano il lavoro delle forze armate russe. Come se non bastasse, chi dovesse essere ritenuto colpevole di “diffondere informazioni false” sull’esercito o su una formazione militare volontaria rischia fino a cinque anni di carcere invece dei tre anni previsti dall’attuale legge.

La nuova legge aumenterebbe anche la multa massima da 700.000 rubli ($ 9.250) a 1,5 milioni di rubli ($ 19.830). Nei casi la diffusione di “false informazioni” dovesse comportare “gravi conseguenze”, i trasgressori rischiano fino a 15 anni di reclusione. Il disegno di legge deve ora passare la sua terza lettura alla Duma di Stato il 14 marzo prima di passare alla camera alta del parlamento per l’approvazione e infine al presidente per la sua firma.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *