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Parroco nel bed and breakfast al Centro Direzionale, carabinieri seguono don Roncone e scoprono casa di appuntamenti – Il Riformista

Il sacerdote è già imputato per abusi su minori

Redazione — 6 Marzo 2023

Parroco nel bed and breakfast al Centro Direzionale, carabinieri seguono don Roncone e scoprono casa di appuntamenti

E’ stato il parroco a condurli, a sua insaputa, in un bed and breakfast che altro non era che un appartamento dove nelle varie stanze presenti andavano in scena incontri a luci rosse, ovviamente dietro pagamento. Gianfranco Roncone, ex parroco di Presenzano (Caserta), già imputato per violenza sessuale su minori (8 anni e 4 mesi la richiesta del pm della procura di Santa Maria Capua Vetere in attesa della sentenza di primo grado), frequentava una casa di appuntamenti al Centro Direzionale di Napoli.

A scoprirlo i carabinieri di Vairano Scalo (Caserta) nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli e andata in scena tra l’ottobre 2020 e il gennaio 2021. I militari dell’Arma seguendo il parroco hanno scoperto il B&B a luci rosse tra i grattacieli del Centro Direzionale e ieri, domenica 5 marzo, sono scattate quattro misure cautelari (un divieto di dimora in Campania e tre sono obblighi di firma) ipotizzando nei confronti degli indagati i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Tra l’altro, nell’inchiesta, è emerso che la persone che gestiva il centro a luci rosse percepiva anche il reddito di cittadinanza. Gestori e dipendenti del B&B promuovevano l’attività con annunci online e mettendo a disposizione le camere a donne e uomini che si prostituivano. I quattro incassavano poi parte dei guadagni risultati già significativi nei soli quattro mesi passati al setaccio dai carabinieri i quali, oltre ai provvedimenti restrittivi, hanno notificato anche il decreto di sequestro preventivo della struttura alberghiera.

Don Roncone è attualmente agli arresti domiciliari. Nel corso di una udienza del processo che lo vede imputato per abusi su minori, induzione alla prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico, il sacerdote ha sempre negato le accuse, ammentando una breve relazione con un giovane che “era maggiorenne quando iniziai a frequentarlo”. Giovane che venne affidato dal padre al parroco dopo aver raggiunto la maggiore età con la speranzosa richiesta di aiutarlo a trovare lavoro.

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