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Palloni spia e Ufo: cosa sta succedendo nei cieli del Nord America

Negli ultimi tre giorni i cieli nordamericani sono oggetto di un’insolita attività da parte di una serie di “oggetti volanti non identificati”.

Il Norad, North American Aerospace Defense Command, ha individuato almeno tre “intrusi” solamente a partire da venerdì scorso, mettendo in allerta lo strumento di difesa aerea congiunto canadese e statunitense.

Il primo si è palesato nel cielo dell’Alaska settentrionale il 10 febbraio, e in tarda serata, ora italiana, ne è avvenuto l’abbattimento da parte di due F-22 “Raptor” dell’Us Air Force decollati dalla base aerea di Elmendorf (Anchorage) non molto lontano da Bullen Point, usando un missile aria-aria Aim-9X (a guida IR).

Sabato 11 un secondo oggetto è stato abbattuto ancora da un Raptor dell’aeronautica americana sopra il territorio canadese dello Yukon, come ha riferito lo stesso primo ministro canadese Justin Trudeau.

I ordered the take down of an unidentified object that violated Canadian airspace. @NORADCommand shot down the object over the Yukon. Canadian and U.S. aircraft were scrambled, and a U.S. F-22 successfully fired at the object.

— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) February 11, 2023

Poco prima della diffusione della notizia dell’intrusione aerea, la Federal Aviation Administration (Faa) aveva pubblicato un Notam (Notice to Air Men) chiudendo lo spazio aereo in un raggio di 100 miglia nautiche dalla piccola città di Mayo nello Yukon per una “operazione di difesa aerea attiva”.

Sempre il Norad ha confermato a The War Zone che le operazioni di recupero dell’oggetto abbattuto al largo dell’Alaska stanno continuando, insieme a quelle nelle acque della Carolina del Sud, dove è precipitato il pallone spia cinese abbattuto qualche giorno fa. Fox News ha riferito che l’oggetto abbattuto sull’Alaska ha le dimensioni di una piccola automobile ed penetrato nello spazio aereo statunitense senza essere rilevato fino al 9 febbraio.



Cosa si sa sugli oggetti non identificati

Attualmente la provenienza e la paternità dell’intruso non sono ancora note. Alcuni dati però sono trapelati in via non ufficiale: la Cnn e il Wall Street Journal hanno riportato dichiarazioni di anonimi funzionari dell’intelligence che indicano come i piloti decollati per intercettare gli intrusi abbiano fatto registrare interferenze ai sensori dei caccia e che gli oggetti non avevano alcun sistema di propulsione chiaramente identificabile capace di mantenere l’altitudine di volo, che risultava essere di 12 mila metri (40 mila piedi).

Un velivolo “più leggero dell’aria” potrebbe quindi avere le caratteristiche di volo ad altissima quota senza propulsione, ma restano da spiegare le interferenze ai sistemi elettronici di bordo dei caccia.

Secondo fonti statunitensi, questa non è la prima volta che il Pentagono ha rintracciato oggetti volanti non identificati nei cieli dell’Alaska: negli ultimi tempi “molti altri oggetti simili” hanno sorvolato lo Stato che è attraversato dal Circolo Polare Artico.

Il team dell’Fbi durante le operazioni di recupero del pallone spia cinese. Foto: EPA/FBI.

Col passare del tempo sono emersi alcuni dati, se pur scarsi: in una conferenza stampa, il ministro della Difesa canadese Anita Anand ha affermato che l’oggetto sconosciuto in volo sullo Yukon era un “piccolo oggetto cilindrico” più piccolo del pallone cinese abbattuto al largo della Carolina del Sud il 4 febbraio.

Nel corso della giornata di sabato, un nuovo comunicato della Faa ha chiuso temporaneamente lo spazio aereo fino a 10900 metri (36mila piedi) intorno alla città di Havre, nel Montana. Secondo quanto riferito, F-15 Eagle dell’Oregon Air National Guard sono decollati in scramble dalla base aerea di Portland insieme a un KC-135R dalla Fairchild Air Force Base di Spokane, Washington, per avere un contatto visivo con quella che i radar del Norad hanno riferito come “un’anomalia”.

Il quarto abbattimento in Michigan

Successivamente la Faa ha riaperto il cielo nel Montana, in quanto l’oggetto non è risultato un pericolo per la navigazione aerea, e anche perché ha proceduto nella sua rotta arrivando sino allo stato del Michigan, più o meno nella zona dei Grandi Laghi. Qui il contatto anomalo è stato seguito anche da un Awacs dell’Us Air Force che ha operato a lungo in zona e risulta che sia stato abbattuto da caccia F-16.

Frattanto il Wall Street Journal ha riferito che l’oggetto in volo sul Canada sabato era un piccolo pallone metallico a cui era legato “un carico utile”. Sappiamo anche che l’osservazione a vista dei piloti militari ha permesso di rilevare alcune differenze tra l’oggetto sullo Yukon rispetto a quello sopra l’Alaska sebbene non ne siano state diffuse le caratteristiche.

Ma com’è stato possibile che la rete radar di difesa aerea nordamericana abbia potuto essere penetrata così facilmente e così spesso? La spiegazione risiede nelle caratteristiche intrinseche dei sistemi radar usati: i sensori, infatti, sono regolati in modo da non segnalare gli oggetti ritenuti non essere una minaccia, ovvero sono programmati per captare un oggetto che vola a una velocità prestabilita e con una determinata dimensione, quindi davanti a piccoli velivoli in volo quasi stazionario si trovano in difficoltà. Naturalmente, i radar di difesa aerea possono essere ricalibrati per rilevare oggetti in lento e lentissimo moto, ed è stato riferito che il Norad, dopo la prima intrusione – quella del pallone spia cinese – ha eliminato ogni filtro in modo da rilevare meglio echi radar che altrimenti sarebbero stati ignorati.

Questo quindi spiegherebbe l’alto numero di avvistamenti e relativi scramble, ma non spiega perché ci siano queste quasi continue violazioni dello spazio aereo nordamericano.

Local maritime authorities in East China’s Shandong Province announced on Sunday that they had spotted an unidentified flying object in waters near the coastal city of Rizhao in the province and were preparing to shoot it down, reminding fishermen to be safe via messages. pic.twitter.com/aQbUntwy4m

— Global Times (@globaltimesnews) February 12, 2023

Ufo anche in Cina?

Attraversando l’oceano e spostandoci sul continente asiatico, anche la Cina, quasi nelle stesse ore in cui la difesa aerea nordamericana faceva levare in volo i suoi caccia per intercettare gli intrusi, ha riferito di aver abbattuto un oggetto volante non identificato sulle acque prospicienti la città di Rizhao, nella provincia di Shandong.

Pechino ha reso noto, contestualmente alla vicenda, che “dal 2022, i palloni aerostatici statunitensi hanno sorvolato illegalmente lo spazio aereo cinese più di 10 volte senza l’approvazione delle autorità cinesi competenti” e che “gli Stati Uniti hanno anche inviato frequentemente navi e aerei per condurre ricognizioni ravvicinate della Cina, 657 volte l’anno scorso e quest’anno solo a gennaio 64 sul Mar Cinese Meridionale, mettendo seriamente in pericolo la sicurezza nazionale della Cina e minando la pace e la stabilità regionali”. Secondo le autorità cinesi, gli abbattimenti degli oggetti volanti non identificati sul territorio nordamericano rappresenterebbero anche una “reazione eccessiva” da parte degli Stati Uniti.

Tralasciando fantasiose ricostruzioni su alieni ed esseri provenienti da altre dimensioni, quello che sta accadendo sembra essere il risultato della rottura di un equilibrio determinata dall’abbattimento del pallone spia cinese avvenuta la scorsa settimana.

Un cambio dello status quo

Abbiamo già avuto modo di spiegare come certe soluzioni che si affidano a sistemi “più leggeri dell’aria” per lo spionaggio o altra attività Isr (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) siano molto comuni in quanto offrono dei vantaggi non indifferenti rispetto all’uso dei satelliti e dei velivoli ad ala fissa, come la persistenza e il basso costo operativo/costruttivo.

Pertanto l’abbattimento del primo pallone spia cinese potrebbe significare un cambio dello status quo: se prima certe intrusioni venivano in qualche modo tollerate ora non è più così, e il fatto di essere venuti a conoscenza che negli anni passati oggetti di questo tipo erano stati rilevati sulle Hawaii, e perfino sul Texas e sulla Florida senza destare particolare scompiglio, è la riprova di questo cambiamento di atteggiamento da parte statunitense.

Viene pertanto da chiedersi perché solo ora, e forse la spiegazione è ritrovabile nei recenti documenti di strategia nazionale Usa, che, ancora una volta, identificano la Cina come il primo avversario “esistenziale” degli Stati Uniti in quanto sta dimostrando di voler contestare il potere globale statunitense in tutti i campi, compresa una rinnovata corsa agli armamenti nucleari che, secondo l’intelligence di Washington, potrebbe portare Pechino alla quasi parità di testate con gli Usa entro il 2030.

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