Roma, 8 mar — Pena di morte: la chiede il procuratore militare Bamusamba Kabamba per i sei uomini processati a Kinshasa da un tribunale militare per gli omicidi dell’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo nell’imboscata del febbraio 2021 nell’est del Paese.

Lo ha riportato il sito locale Actualité, specificando che nella Repubblica Democratica del Congo sia prassi consolidata chiedere la pena di morte in casi di sicurezza nazionale, sebbene da 20 anni non trovi applicazione e venga sistematicamente commutata nel carcere a vita. Attanasio e le altre vittime «sono state rapite, trascinate in profondità nella foresta prima di essere giustiziate», questa le parole del procuratore militare mentre leggeva la requisitoria di fronte ai giudici del tribunale militare della guarnigione di Kinshasa-Gombe.

Dei sei accusati, cinque sono detenuti nella prigione militare di Ndolo, dove è situato il tribunale, mentre il sesto è attualmente latitante e verrà processato in contumacia. Su tutti gli imputati grava l’accusa di «omicidio, associazione a delinquere, detenzione illegale di armi e munizioni da guerra». Tutti hanno dichiarato la propria estraneità ai fatti.

L’imboscata

Attanasio, Iacovacci ed il loro autista Mustapha Milambo furono uccisi a colpi d’arma da fuoco dopo essere caduti in un’imboscata nei pressi del Parco nazionale di Virunga, nella provincia del Nord Kivu. Secondo l’accusa gli imputati — descritti come una «banda criminale» — non avevano inizialmente intenzione di uccidere il diplomatico, ma di rapirlo e chiedere il riscatto di un milione di dollari. Sabato sarà il giorno delle arringhe della difesa e poi arriverà il momento della sentenza.

Chi era Attanasio

Attanasio era nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977: con la sua morte ha lasciato tre bambine, avute insieme alla moglie di origini marocchine Zakia Seddiki. Quest’ultima è fondatrice e presidente della Ong Mama Sofia, un’organizzazione composta da volontari italiani e internazionali sorta a Kinshasa nel 2017. Mama Sofia porta avanti diversi progetti umanitari in Congo, in particolare per i bambini nei settori sanitario, dell’educazione e di accesso all’acqua. Sempre dal 2017 Luca Attanasio era Capo Missione nella capitale della Repubblica Democratica del Congo e nell’ottobre 2019 venne confermato in Sede in qualità di Ambasciatore Straordinario Plenipotenziario. Nell’estate 2020 aveva ricevuto a Camerota il premio Nassiryia per la pace.

Cristina Gauri

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