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Oltre 3 mila nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione entro il 2026. Palazzo Chigi frena: “Saranno di meno” | Notizie.it

Atteso per la giornata di giovedì 6 aprile in Cdm, il nuovo decreto posto al vaglio del Governo si pone l’obiettivo di promuovere oltre 3 mila nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione entro il 31 dicembre 2026. Poche ore la diffusione della bozza del dl, tuttavia, Palazzo Chigi ha precisato che i posti destinati alle assunzioni saranno ridimensionati

Oltre 3 mila nuove assunzioni nella PA entro il 2026. Palazzo Chigi frena: “Saranno di meno”

Previste circa 3 mila assunzioni entro la fine del 2026 nei ministeri e negli enti locali per incrementare l’organico nella Pubblica Amministrazione. Nella giornata di giovedì 6 aprile, il Consiglio dei ministri discuterà del tanto atteso “decreto Pa” con il quale verranno poste le basi per un rinforzo e una riorganizzazione di alcune sezioni dei ministeri. Il provvedimento introdurrà anche la possibilità di trattenere in servizio il personale dirigenziale qualificato in pensione per un periodo non superiore a due anni.

“Fino al 31 dicembre 2026, per le predette amministrazioni, per la copertura dei posti delle rispettive articolazioni che rivestono la qualifica di soggetti attuatori del piano nazionale di ripresa e resilienza, riferite agli incarichi dirigenziali generali e non generali, si applicano nella misura del 12%”. È quanto si legge nella bozza del decreto trapelata. Le amministrazioni interessate “sono autorizzate ad assumere a tempo indeterminato, anche senza il previo esperimento delle procedure di mobilità”.

Cosa prevede il dl

Il testo del decreto Pa è composto da 30 articoli e, secondo quanto emerge dalla bozza, la distribuzione del personale da assumere sarà suddivisa nel seguente modo:

– 301 posti all’Interno;

– 11 posti alla Cultura;

– 20 posti alle Infrastrutture;

– 210 posti agli Esteri;

– 103 posti all’Agricoltura;

– 4 posti all’Ambiente;

– 4 posti a Università e ricerca;

– 2 posti al Ministero per imprese e made in Italy;

– 350 funzionari a quello del Lavoro;

– 142 posti al Turismo;

– 49 posti alla Salute.

Per quanto riguarda Regioni, Province e Comuni, fino al 31 dicembre 2026, potranno procedere nei limiti dei posti disponibili “alla stabilizzazione, nella qualifica ricoperta, previo colloquio selettivo e all’esito della valutazione positiva dell’attività lavorativa svolta, del personale non dirigenziale assunto a tempo determinato che abbia prestato servizio per almeno 36 mesi”.

I numeri indicati nelle anticipazioni sul provvedimento, come precisato da Palazzo Chigi, costituiscono solamente “la mera sommatoria delle proposte avanzate dai singoli ministeri”. La cifra finale, quindi, sarà “fortemente ridimensionata”.

Nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione: i dettagli

Nella bozza, inoltre, si legge che il Ministero dell’Interno, in considerazione delle esigenze delle Prefetture-Uffici territoriali del Governo, ha ricevuto l’autorizzazione per il biennio 2023-2024 “ad assumere, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, non rinnovabile, fino il 31 dicembre 2026, un contingente di 30 unità di personale”.

Un’altra novità riguarda il dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri presso il quale è prevista l’istituzione dell’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico che si occuperà di promuovere lo sviluppo strategico e le iniziative legate a lavoro agile, innovazione organizzativa, misurazione e valutazione della performance, formazione e valorizzazione del capitale umano.

Prevista, poi, la figura dell’inviato speciale per il cambiamento climatico presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il ministero degli Esteri.

Dal capo del Dipartimento della funzione pubblica della presidenza del consiglio, invece, verrà commissariato il FormezPA, assumendo il compito di modificare lo statuto, l’organizzazione e la struttura interna dell’azienda in house

Modificato anche l’assetto dell’Enit mentre il ministero del Turismo ha ricevuto dal dl l’autorizzazione a creare una società per azioni denominata Enit SpA con un capitale sociale iniziale di 10 milioni di euro, le cui quote vengono attribuite al Mef che esercita i diritti dell’azionista.

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