Nella mattinata di oggi, alle 10:40 ora italiana, dal cosmodromo di Plesetsk, situato nel nord della regione di Arkhangelsk, un vettore Soyuz-2.1a ha lanciato un satellite militare di sorveglianza denominato Kosmos 2567.
Lancio e messa in orbita sono avvenuti regolarmente, e dai primi rilevamenti radar il satellite ha un un’orbita caratterizzata da un perigeo di 338 chilometri, un apogeo di 499 e un’inclinazione di 97,64 gradi rispetto al piano equatoriale.
Anche se l’identificazione del carico utile incerta, è molto probabile che si tratti di un satellite del tipo “Bars-M”, versione migliorata del progetto Bars, avviato a metà degli anni ’90 per sviluppare un successore dei satelliti di sorveglianza della classe “Kometa” messi in orbita ai tempi dell’Unione Sovietica. Il progetto originale del sistema satellitare Bars è stato interrotto all’inizio degli anni 2000 a causa di problemi tecnici e finanziari, per poi essere ripreso nel 2007 dal bureau TsSKB-Progress col nome di Bars-M, per i quali, secondo quanto sappiamo, il modulo di servizio un tempo basato sul sistema Yantar è stato sostituito da uno nuovo più avanzato.
I satelliti Bars-M sono dotati di un sistema di telecamere elettro-ottiche chiamato Karat, sviluppato e costruito dalla Leningrad Optical Mechanical Association, e di un doppio altimetro laser per fornire immagini topografiche, immagini stereoscopiche, dati altimetrici e immagini ad alta risoluzione. I telescopi sono alloggiati in un involucro ermetico realizzato in composito di fibra di carbonio che mantiene la sua forma nelle condizioni di temperatura estrema dell’orbita terrestre. Insieme a un paio di telescopi, l’involucro contiene due proiettori laser, dispositivi di calibrazione e un telemetro laser, specchi riflettenti e sensori di assetto del veicolo spaziale.
Dati di intelligence riferiscono che la risoluzione del sistema ottico di questi satelliti è di circa 1 metro al suolo: per dare un metro di paragone, i satelliti di sorveglianza occidentali di tipo civile riescono ad avere una risoluzione di poco inferiore ai 50 centimetri al suolo, mentre per quelli militari è ancora minore, sebbene sconosciuta.
Il satellite 14F148 “Bars-M” pesa circa circa 4mila chilogrammi al decollo e misura 4 metri per 2,3 per 2,3 metri ed è composto da tre sezioni: il modulo di servizio MSS (Modul Sluzhebnykh System), il vano strumentazione SVIT (Vydachi Impulsa Tyag System) e il compartimento del carico utile MTsA (Apparat Modul Tselevoy). Il vano di carico utile è un modulo indipendente con sistemi strutturali personalizzati in modo che possa essere fabbricato separatamente dagli altri componenti del veicolo spaziale e integrato alla fine del processo di fabbricazione.
Il razzo vettore Soyuz-2.1a è stato progettato e prodotto dal bureau TsSKB Progress di Samara e appartiene alla famiglia di veicoli di lancio Soyuz, creata sulla base del primo missile balistico intercontinentale sovietico R-7. È una delle versioni della serie Soyuz-2, sviluppata sulla base del razzo Soyuz-U che ha operato dal 1973 al 2017.
Data la capacità del satellite di catturare la superficie terrestre con una buona risoluzione – nonostante come detto sia inferiore rispetto a quella dei satelliti occidentali – viene utilizzato come satellite spia, cioè per il riconoscimento ottico, ma principalmente il suo utilizzo riguarda la cartografia militare in digitale. Questo tipo di veicolo spaziale trasmette i dati a terra sotto forma di un flusso digitale crittografato alle stazioni riceventi.
Dopo lo spegnimento dell’ultimo satellite tipo “Kometa” nel 2005, che svolgeva compiti cartografici, la Russia non ha più in orbita un sostituto adeguato.
Si tratta del quarto satellite di questo tipo, tutti messi in orbita SSO (Sun-synchronous orbit) e a quanto pare la Russia ne ha in produzione altri due.
Tuttavia Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, è in ritardo sulla tabella di marcia: nel 2011 era apparso un documento ufficiale dell’agenzia che prevedeva il primo lancio nel 2014 poi altri due satelliti dovevano essere lanciati rispettivamente entro la fine del 2016 e a metà del 2018, ma il primo lancio è avvenuto a fine febbraio del 2015 e il terzo a maggio del 2022. Una piccola curiosità: il vettore Soyuz che ha portato in orbita il satellite nella giornata di giovedì, così come quello usato nel lancio di maggio 2022, aveva dipinta una Z, distintivo di riconoscimento ottico usato dai mezzi russi durante l’invasione in Ucraina e diventato simbolo di questa guerra infatti lo si ritrova anche sulle unità navali di superficie e sottomarine della Voenno-Morskoj Flot, la marina russa.
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