(ANSA) – GENOVA, 15 MAR – La procura di Genova ha chiesto l’archiviazione per i tre magistrati di Siena titolari del fascicolo sulla morte di David Rossi. L’ex capo della comunicazione di Mps è morto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena il 6 marzo del 2013. I tre indagati per falso aggravato sono Nicola Marini, Aldo Natalini, e Antonino Nastasi, quest’ultimo oggi pm a Firenze. Erano stati interrogati nei mesi scorsi dai colleghi genovesi. Veniva contestata loro la mancata verbalizzazione della perquisizione, con annessa ispezione informatica e sequestro, della stanza usata da Rossi. Per gli aggiunti Francesco Pinto e Vittorio Ranieri Miniati, i tre avrebbero fatto “una perquisizione”, manipolarono la scena, ma non ci fu alcun intento di occultare indizi o manomettere le indagini. “Nessuno commette un falso – si legge nella richiesta – per il sol gusto di commettere un reato”.
In particolare, i tre allora pm senesi, nel verbale del 7 marzo, “omettevano di attestare che nelle ore precedenti, e in particolare dalle 21.30 sino a circa mezzanotte del giorno precedente, avevano già fatto ingresso nella predetta stanza prima che la stessa venisse fotoripresa dal personale della polizia scientifica”. In quell’occasione avrebbero “manipolato e spostato oggetti senza redigere alcun verbale delle operazioni compiute e senza dare atto del personale di polizia giudiziaria che insieme a loro avevano proceduto a questo sopralluogo”.
L’inchiesta era nata anche dopo la trasmissione degli atti da parte della commissione parlamentare.
Secondo i pm genovesi però tutto questo non rappresenterebbe un reato. Nella richiesta di archiviazione i pm genovesi dedicano un paragrafo anche alla figura dell’allora comandante dei carabinieri Pasquale Aglieco, indagato per falsa testimonianza per aver sostenuto che il pm Nastasi rispose alla telefonata di Daniela Santanché sul cellulare di Rossi. Aglieco si è trasferito ad Hammamet e “quindi non è stato ad oggi ancora possibile notificargli l’invito a presentarsi per rendere l’interrogatorio”. (ANSA).
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