La leader di FdI si prepara al vertice Ue
Redazione — 21 Marzo 2023
La premier Giorgia Meloni ha aperto le comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì ribadendo l’invio di armi a Kiev e il pugno di ferro contro i migranti: “L’Italia ha tutte le carte in regola per recitare in Europa un ruolo da protagonista e non da comprimario. Il prossimo Consiglio, il terzo per questo governo, ha nella sua agenda sfide prioritarie per l’Ue, Ucraina, migrazioni, energia. In questa fase complessa l’Ue è chiamata al compito più arduo degli ultimi decenni: assicurare la sicurezza, proteggere il tessuto economico, predisporre a cambiamenti radicali che potrebbero profilarsi nei nuovi equilibri globali”.
“Il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia”, sono le parole della premier che poi cita i fatti recentemente avvenuti sulle nostre coste.
“All’indomani della tragedia di Cutro – spiega Meloni – ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa”.
“Ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”, e poi: “Le indicazioni dell’Ue sanciscono il principio del coinvolgimento degli stati di bandiera delle navi Ong nelle operazioni Sar, che non devono più gravare solo sugli stati di approdo. Gli stati di bandiera che finanziano le Ong devono assumersi le responsabilità che il diritto del mare assegna loro”.
La premier ha poi mandato un messaggio all’opposizione durante la replica ‘smontando’ il ‘teorema Pasolini‘ – citato dalla senatrice Pd Rojc – per negare ancora una volta che il naufragio di Cutro sia stato frutto quantomeno di negligenze: “Il governo, me, le scelte che facciamo, i provvedimenti, le nostre eventuali mancanze ma, vi prego, fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza”.
“La battaglia politica, per chi ha idee credibili – aggiunge Meloni – si può efficacemente condurre senza dipingere l’avversario come un mostro. C’è un limite da non superare, oltre al quale, per colpire l’avversario, si mette in cattiva luce la nazione intera, gettando ombre sugli uomini e le donne della nostra Guardia costiera, delle forze dell’ordine che invece dobbiamo ringraziare perché da sola l’Italia si sta caricando di responsabilità che dovrebbero essere condivise da altri. E addirittura si finisce per danneggiare la posizione dell’Italia sui tavoli negoziali”.
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