Roma, 17 mar – La piattaforma social TikTok è sempre di più nell’occhio del ciclone, in pochi anni è riuscita a raggiungere il miliardo di utenti compiendo una strabiliante e velocissima ascesa mai riuscita a nessun altro social network ma, oltre ai successi, sono aumentati anche i problemi. Il fatto che viene maggiormente contestato riguarda in particolare i suoi legami con il governo cinese, numerosi governi infatti, hanno bandito l’app dalle apparecchiature governative per lo spauracchio di un possibile controllo da parte di Pechino. Al momento TikTok è la sesta piattaforma social più utilizzata al mondo, con cifre incassate che superano il triplo di quelle raggiunte lo scorso anno.
Le misure contro TikTok
Questa forte crescita ha suscitato preoccupazione in molti. Il governo federale degli Stati Uniti d’America e la Commissione europea hanno entrambi vietato l’applicazione dai dispositivi dei loro dipendenti. E gli Usa stanno spingendo ancora di più, minacciando di vietare del tutto l’applicazione a meno che TikTok non si separi da ByteDance. TikTok ha ammesso che i dipendenti di ByteDance in Cina hanno avuto accesso ai dettagli degli account americani, ma ha sempre negato di aver consegnato i dati alle autorità cinesi.
I social network non sono neutrali
Già da mesi tiene banco il dibattito in merito al rischio di possibili scontri diplomatici tra potenze, come ad esempio tra Cina e Stati Uniti. Il punto focale riguarda ormai la piena consapevolezza dell’impossibile neutralità delle varie piattaforme social, le quali, negli ultimi anni, stanno prendendosempre più spazio in ogni ambito, compreso quello politico. Il fatto che un intero schieramento, nello specifico quello atlantico, prenda seri provvedimenti contro un social network avvalora maggiormente questa tesi. La riflessione non può che non ricadere anche sui vari comportamenti degli altri social “buoni”, come Facebook, contro i quali poche voci si sono imposte.
Andrea Grieco
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