la-proposta-di-cuperlo-unisce-il-pd:-“tutti-sul-palco-per-le-regionali”-–-il-riformista

La proposta di Cuperlo unisce il PD: “Tutti sul palco per le regionali” – Il Riformista

Gli appuntamenti in piazza

Aldo Torchiaro — 2 Febbraio 2023

La proposta di Cuperlo unisce il PD: “Tutti sul palco per le regionali”

Dieci giorni alle elezioni regionali di Lombardia e Lazio e lo scenario potrebbe subire più di un colpo di scena. Il primo è dato dalle divisioni nel centrodestra, e segnatamente di Fratelli d’Italia che si sta sgretolando nel suo quartier generale, la federazione di Roma. Il secondo dall’insipienza del M5s – del tutto invisibile la campagna di Donatella Bianchi nel Lazio – che non raccoglierebbe il consenso preventivato e provocherà un danno minore rispetto alle previsioni. Con il commissariamento della capitale, Giorgia Meloni ha messo alla porta il coordinatore romano, Massimo Milani, vicino a Fabio Rampelli, mettendo al suo posto il fedelissimo Giovanni Donzelli, nominato reggente con il preciso compito di “gestire con terzietà la corsa alle preferenze”.

Un ruolo che avrebbe iperboreato ulteriormente il deputato fiorentino, protagonista nelle ultime 48 ore di un rovinoso scivolone su Cospito. Paolo Trancassini, segretario regionale Fdi del Lazio, è in difficoltà e si contano già diversi strappi. Marco Montecchi, fino a poco fa vicino a Trancassini con la sua area di Valore Liberale, è passato con la Lega. E non sono tutte rose e fiori neanche al Pirellone. In Lombardia – sempre secondo le ultime rilevazioni – Majorino è al 40% mentre Fontana al 45%, una distanza che potrebbe essere ravvicinata dal calo consistente in casa Lega. Se gli elettori del Carroccio interdetti dalla faida tra Umberto Bossi e Matteo Salvini decidessero di astenersi, la partita si riaprirebbe.

Il Pd potrebbe capitalizzare con due appuntamenti di piazza in cui mostrare un volto unitario: Gianni Cuperlo, parlando al Riformista, ha avanzato una proposta: una ‘tregua’ al congresso del Partito Democratico per organizzare due eventi, uno a Roma e uno a Milano, per sostenere tutti insieme i candidati del Pd alle regionali. «Enrico Letta, Stefano Bonaccini, Paola De Micheli, Elly Schlein, perché non proponiamo a Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato di fare tutti assieme due iniziative venerdì 10 a Roma e Milano? In fondo le elezioni di Lombardia e Lazio vengono prima di tutto il resto. Che ne dite?». A rispondere è Stefano Bonaccini, competitor di Cuperlo al congresso Pd: «Sì Gianni, giusto. Troviamo una data insieme». E Paola De Micheli: «Dobbiamo riunire tutte le energie del Partito Democratico per dare la spinta che serve a Pierfrancesco Majorino e Alessio D’Amato, riunendoci in una grande manifestazione di chiusura delle regionali della Lombardia e del Lazio», dichiara in una nota la deputata Paola De Micheli, candidata alla Segreteria nazionale del Pd.

«Concordo con Gianni Cuperlo, uniamoci tutti sul palco che a Roma e a Milano dovrà mostrare agli elettori il partito che vogliamo essere: unito, coraggioso, concreto. Io sono disponibile e confido che tutti siano d’accordo». Per Enrico Letta «tutto quello che va nella direzione della coesione e dell’unità di intenti è da sempre da valutare positivamente», spiegano fonti del Nazareno a proposito della proposta di Cuperlo. «Poi, nello specifico, ovviamente si tratta di decisioni che investono i quattro candidati alla leadership, sulle quali il segretario uscente certo non interviene». Due grandi piazze per il Pd, con tutti i big sul palco a sostenere D’Amato e Majoirino, potrebbero dare ai candidati del centrosinistra – nel Lazio con il Terzo polo, in Lombardia con i Cinque Stelle – la rappresentazione che manca: la forza egemonica dei Dem che torna ad essere aggregante. Anche puntando sul contrasto di quel provvedimento, l’autonomia differenziata, su cui il centrodestra agita il vessillo.

«Dobbiamo fare una battaglia politica, mettendo in discussione anche alcune valutazioni che hanno fatto breccia nel centrosinistra, per bloccare questa proposta Calderoli dell’autonomia differenziata che viene forzata a due settimane dal voto regionale», invoca il candidato laziale D’Amato. «Sono molto preoccupato soprattutto per scuola e sanità perché è un progetto che prelude ad una balcanizzazione del nostro paese», prosegue. D’Amato ha sottolineato come ci sia stato un «’Rubicone rappresentato dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina in cui si sono evidenziate delle lacune, mettendo in luce la necessità di interventi nazionali su alcuni settori strategici’». Nel Lazio «cercano di trascinarci sulla questione di Roma capitale. Un tema che non può essere da contraltare al presidenzialismo e all’Autonomia differenziata».

Avatar photo

Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.

© Riproduzione riservata

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *