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La corsa contro il tempo dell'Ucraina: “Nuovi attacchi russi il 24 febbraio”

L’Ucraina attende con il fiato sospeso l’arrivo dei nuovi armamenti promessi dal blocco occidentale. Stati Uniti e Germania hanno dato il via libero per inviare a Kiev i Leopard e gli Abrams, ovvero i carri armati richiesti da Volodymyr Zelensky.

Il presidente ucraino ha ringraziato gli alleati ma ha chiesto anche i jet F-16, temendo una sempre più imminente offensiva russa capace di stravolgere l’esito della guerra. Il tempo scorre e non sembra essere un alleato di Zelensky, visto che i tank dovrebbero essere pronti tra qualche mese: due o tre per i Leopard, ancora di più per gli Abrams.

Nel frattempo Oleksii Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale e la difesa dell’Ucraina, ha dichiarato a Radio Svoboda che la Russia starebbe preparando una nuova ondata di attacchi in vista del prossimo 24 febbraio, anniversario annuale dello scoppio della guerra.

Le prove, a detta di Danilov, sarebbero nel sud dell’Ucraina, dove le forze del Cremlino starebbero testando in questi giorni le capacità difensive ucraine nei pressi di Zaporizhzhia.



Danilov ha quindi aggiunto che l’obiettivo russo è quello di ampliare i confini degli oblast orientali di Donetsk e Luhansk. Secondo il consigliere ucraino, dunque, i prossimi mesi saranno molto difficili per l’Ucraina “poiché la Russia intensificherà le offensive” e “l’Ucraina attende le tanto necessarie consegne di armi recentemente promesse dagli alleati occidentali”.

Per Kiev è partita una complicata corsa contro il tempo, tra la paura di subire nuove offensive a un anno dallo scoppio delle ostilità e il rischio di ricevere tank e nuovi armamenti quando sarà ormai troppo tardi.

Per quanto riguarda la previsione di Danilov è difficile soppesare le sue parole. Non è da escludere, infatti, che Kiev possa fare supposizioni del genere per fare pressione sui partner occidentali affinché velocizzino le tempistiche sull’invio delle armi. In ogni caso, l’eventualità di una possibile escalation da parte di Mosca resta tale ed è da prendere seriamente in considerazione.

Anniversari e previsioni

Fino ad oggi il comportamento della Russia è stato imprevedibile. In altre parole, Mosca ha dato poco peso a date e anniversari, tanto più a quelli ipotizzati dall’opinione pubblica occidentale.

Lo scorso maggio, ad esempio, si era diffusa l’ipotesi secondo cui il Cremlino avrebbe potuto terminare la missione in Ucraina in concomitanza con il 9 maggio, il Giorno della Vittoria. Al contrario, da Londra si riteneva che la Russia avesse bisogno di una mobilitazione di massa del suo popolo e che, quindi, in occasione della giornata del ricordo della vittoria russa sul nazismo, il Cremlino avrebbe potuto dichiarare una guerra totale a Kiev.

In precedenza, nelle prime settimane del conflitto, si ipotizzava che Vladimir Putin volesse conquistare l’Ucraina per poi, nel giro di qualche mese, fagocitare le Repubbliche Baltiche, la Polonia e una gran parte dell’Europa. Anche in quel caso non sarebbe accaduto niente di quanto preventivato.

Tornando al prossimo 24 febbraio, Danilov è tuttavia certo della minaccia: “I russi si stanno preparando per la massima attivazione, tenendo conto del fatto che si tratta di persone dell’Urss, e credono che entro l’anniversario dovrebbero avere dei risultati. Non è un segreto che si stiano preparando per una nuova ondata in vista del 24 febbraio. C’è da capire su quali fronti vorranno colpire”.

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