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Il PPE contro Berlusconi: lo mette al bando perché è pacifista – Il Riformista

Durissima la replica del Cavaliere

Redazione — 18 Febbraio 2023

Il PPE contro Berlusconi: lo mette al bando perché è pacifista

Manfred Weber, il segretario del Partito popolare europeo, ha messo al bando Silvio Berlusconi, per via delle posizioni pacifiste espresse domenica scorsa dal leader italiano. E mettendolo al bando, ha disdetto la riunione del Ppe che avrebbe dovuto tenersi a Napoli nella prossima primavera. Berlusconi ha risposto abbastanza indignato: “Mentre il mondo è sull’orlo di una guerra mondiale si critica me perché propongo un tavolo di pace? Spero che nel Ppe si apra immediatamente una discussione”.

Weber ha spiegato di aver ricevuto le proteste di diversi leader dei partiti che aderiscono al Ppe, soprattutto quelli dell’Est Europa, e di avere stabilito che l’appoggio pieno all’Ucraina non è un optional. Frase che vale una scomunica. Forza Italia ha reagito con dichiarazioni di Antonio Tajani, ministro degli esteri che nei giorni scorsi si era dissociato da Berlusconi, e di Fulvio Martusciello capo della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo.

Ha detto Tajani: “Berlusconi è Forza Italia. Forza Italia è Berlusconi. Non condivido la decisione di rinviare la riunione di Napoli -ha proseguito Tajani – anche perché Berlusconi e FI hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina”. Fulvio Martusciello è stato ancora più polemico: «Forza Italia aderisce da 25 anni al Ppe e il presidente Berlusconi ne incarna da sempre storia e valori. In Italia è interprete e garante dei valori cristiani ed europei su cui si fonda l’Unione Europea. Riteniamo inaccettabili le parole del presidente Weber. Berlusconi è da sempre uomo di pace, unico leader occidentale capace di mettere al tavolo Stati Uniti e Russia, ponendo fine ad oltre cinquant’anni di guerra fredda».

Bisogna vedere se l’incidente si conclude qui o se avrà sviluppi e se minerà le relazioni tra Forza Italia e il Ppe. E quali ripercussioni potrà avere all’interno della maggioranza di governo. Giorgia Meloni potrebbe essere seccata dell’incidente, perché comunque complica le relazioni tra Italia ed Europa. Oppure potrebbe essere soddisfatta perché pensa che in questo modo è lei a diventare garante della fedeltà europea e Nato dell’Italia.

Chi sicuramente non riesce a nascondere la sua contentezza è l’opposizione. In particolare il Pd e Azione che dichiarano che la sortita di Berlusconi ha danneggiato l’immagine dell’Italia. C’è solo una cosa che non è chiara: ma se un esponente politico assume posizioni non militariste e non guerriste è un traditore? Come quando Mussolini dava del “panciafichista” e del disfattista a ogni socialista contrario alla prima guerra mondiale?

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