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Il Pd di Elly Schlein, Bonaccini presidente con Gribaudo e Capone vice: “Sarà una nuova Primavera, basta capibastone” – Il Riformista

L’assemblea nazionale dei dem

Elena Del Mastro — 12 Marzo 2023

Il Pd di Elly Schlein, Bonaccini presidente con Gribaudo e Capone vice: “Sarà una nuova Primavera, basta capibastone”

I dem “stanno arrivando, più forti e più uniti. È una nuova primavera”. Con questa parole Elly Schlein ha inaugurato la sua nuova era a capo del Pd. Proclamata con un’ovazione, ha poi abbracciato Stefano Bonaccini, suo rivale alle primarie e oggi eletto presidente (con un voto contrario e due astenuti), e poi al suo predecessore Enrico Letta. Elette anche Chiara Gribaudo e Loredana Capone vicepresidenti dem. Poi la neosegretaria ha parlato dei suoi temi: lavoro, diritti, immigrazione, politica estera e opposizione al governo Meloni “forte con i deboli e debole con i forti.

“La forza della comunità, per le persone, per il pianeta”, questo il titolo scelto per l’Assemblea nazionale del Pd al Centro Congressi “La Nuvola” a Roma, cominciata con un minuto di silenzio per ricordare Bruno Astorre. Mentre l’assemblea è in corso, la segretaria Elly Schlein interviene alla trasmissione di Raitre, Mezz’ora in più, condotta da Lucia Annunziata: “Vogliamo un partito accogliente dove nessuno si senta padrone delle tessere, dei circoli o delle persone. La nostra attenzione sarà massima in ogni luogo”.

Poi, parlando dal palco rimarca: “In una settimana sono state sottoscritte più di diecimila tessere – avere cura della nostra comunità e tenerla insieme è il primo grande impegno che prendo. Abbiamo bisogno di porre definitivamente fine alle conflittualità interne così forti che ci sottraggono energie preziose. Basta capibastone. Non vogliamo più vedere irregolarità sui tesseramenti, abbiamo dei mali da estirpare, non vogliamo più vedere cacicchi. Su questo dovremo lavorare tanto insieme, ne va della credibilità del Pd, su cui non sono disposta a cedere di un millimetro”. “Apriamo insieme una fase di collaborazione”. Lo ha detto Elly Schlein ringraziando e iniziando il suo intervento da segretaria all’assemblea. “Proseguiremo il percorso di innovazione e di apertura di Enrico Letta e quello di rinnovamento di Nicola Zingaretti”. “Siamo qui, più vivi, forti, uniti e stiamo arrivando. Sarà questa una nuova primavera”. “Il governo Meloni il più a destra della storia, noi siamo altro”.

L’Assemblea nazionale del Partito democratico ha svelato il nuovo organigramma del partito. Stefano Bonaccini è stato eletto presidente del partito, con un solo voto contrario e due astenuti. Nel suo successivo intervento, il presidente della Regione Emilia-Romagna ha detto: “Ci aspetta un percorso difficile, ma sappiamo qual è l’obiettivo comune: mandare a casa questa destra inadeguata“. “Ho accettato il ruolo di presidente con questo spirito, non mi sento minoranza né opposizione, il Pd è casa mia. Il successo di questo partito ci riguarda tutti, possiamo avere opinioni diverse e alcune le abbiamo, ma le faremo vivere nel confronto leale. Da oggi ci mettiamo a disposizione per dare una mano, per unire con un confronto franco, leale e costruttivo”.

E ancora, durante l’assemblea sono state elette la deputata Chiara Gribaudo e la presidente del consiglio regionale della Puglia Loredana Capone come vicepresidenti del Partito democratico. Il voto è avvenuto all’unanimità. L’assemblea del Pd ha approvato la proposta della nuova Direzione del partito, eleggendola a larga maggioranza: sette gli astenuti, un contrario. Tornano a sedervi Alfredo D’Attorre a Maria Cecilia Guerra, ex Articolo 1. Entrano anche le Sardine con Mattia Santori e Jasmine Cristallo. Tra gli altri, noti i volti di Goffredo Bettini, Andrea Orlando, Peppe Provenzano. Entrano i sindaci Emilio Del Bono (Brescia) e Giorgio Gori (Bergamo) e poi Pier Francesco Majorino, candidato sconfitto alle ultime elezioni regionali lombarde. C’è anche il ritorno di Livia Turco. Fa parte della direzione anche l’ex segretaria della Cgil, ora senatrice, Susanna Camusso. Eletto nel ruolo di tesoriere anche Michele Fina.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.

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