Roma, 6 gen – Secondo quanto riporta l’Ansa, sono quasi 100mila i senzatetto in Italia. Una vergogna impossibile da ignorare, in un Paese che vive, dal punto di vista delle sicurezze sociali, uno dei suoi periodi più bui.

Il dato è dell’Istat è fa male, molto: nel 2021 i senzatetto iscritti in anagrafe sono 96.197. La stragrande maggioranza sono italiani: circa il 72%. Alla faccia del luogo comune che vede il nostro popolo non figurante tra gli inflazionati e mai curati “ultimi” di cui tanto ciarla la sinistra rosé. Sì, cari amici: i più poveri non sono neanche gli stranieri che volete a tutti i costi far arrivare in massa nel nostro Paese, in barba a qualsiasi cura dei vostri connazionali. I più poveri sono gli italiani. E qualcuno dovrà rendere conto di questo. Dal canto suo, la Federazione organismi per i senza fissa dimora ritiene “un segnale positivo” la diffusione del dato. Vorremmo essere sereni come loro, e non è retorica.

La casa è un diritto fondamentale

Banalità ricordarlo, certo. Ma oltre a chi ciarla di presunti diritti, chi se li inventa sovrapponendoli a quelli che sono puri desideri privati (ogni riferimento agli Lgbt è puramente voluto), esiste anche chi, in silenzio, si accartoccia sotto un portico e non spiccica manco mezza parola, pur privo di un diritto vero: quello alla casa. Che nel 2023 promette di essere negato a molti come lo è stato l’anno scorso, e ancora andando a ritroso. Non disporre neanche di un posto dove trovare riparo è davvero qualcosa di superiore ad ogni umana sostenibilità. Questo sebbene esista perfino chi rinuncia all’affidamento di un figlio per l’impossibilità di mantenerlo, ma lo mette al mondo con coraggio e amore, come avvenuto a Milano proprio qualche giorno dopo Natale. Insomma, in questa società c’è chi piange diritti inventati e chi in silenzio sopporta la mancanza di quelli veri, insidancabili, irrinunciabili. Sarebbe anche ora di invertire il trend, visto quanto quello attuale sia insopportabile, ipocrita, egoista. Magari come proposito per il nuovo anno appena giunto.

Stelio Fergola

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