Roma, 29 gen – Una busta contenente un proiettile spedita a Il Tirreno e due molotov lanciate nel parcheggio del commissariato Prenestino, a Roma. Sono gli ultimi gesti, tanto idioti quanto terroristici, degli anarchici che stanno protestando per Alfredo Cospito, detenuto al 41bis. C’era da aspettarsi attacchi di questo tipo, oltretutto – come fatto trapelare dall’intelligence italiana – sta crescendo anche il timore di veri e propri attentanti anarchici in Italia, soprattutto a ministeri, sedi istituzionali, carceri e in generale a obiettivi sensibili. Un pericoloso modus operandi finalizzato ad attirare l’attenzione e a generare il caos, a prescindere dal caso Cospito. Come segnalato stamani su questo giornale, la galassia anarchica ha d’altronde sempre avuto questo obiettivo, soltanto questo: destabilizzare. Il caso Cospito, in tal senso, è un pretesto come un altro.
Questa mattina è stata recapitata al direttore del quotidiano Il Tirreno, Luciano Tancredi, una busta contenente un proiettile. L’annuncio è stato dato dallo stesso giornale toscano. Oltre al proiettile, la busta conteneva un foglio a quadretti con su scritto: “Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere“. Messaggio firmato, inequivocabilmente, con una “A” maiuscola. Il materiale (busta, proiettile e lettera), è stato sequestrato dalla polizia che ha ora aperto un’inchiesta per individuare la provenienza del messaggio.
Molotov contro un commissariato
Sempre gli anarchici hanno lanciato ieri, a margine della manifestazione a Trastevere, due molotov contro il commissariato Prenestino. Ad accorgersi delle bombe artigianali è stato un poliziotto di guardia che è riuscito a intervenire senza farle esplodere. Gli autori dell’attacco sono però riusciti a fuggire. Aperte le indagini al Distretto Prenestino per identificare i responsabili. Intanto, per gli scontri in in Piazza Trilussa, sono stati denunciati 41 anarchici.
Attentati anarchici, primi segnali inquietanti
Il primo campanello d’allarme è suonato con l’attacco all’ambasciata italiana ad Atene, avvenuto lo scorso 2 dicembre e rivendicato dal gruppo anarchico “Carlo Giuliani Revenge Nuclei”. Gli attentatori incendiarono, in quell’occasione, l’auto del diplomatico Susanna Schlein. Sembrò un fuoco di paglia, o poco più. Fino a ieri, quando la Farnesina ha segnalato due attacchi, alle sedi diplomatiche italiane di Barcellona e Berlino. Segnali affatto trascurabili, culminati con gli scontri alla manifestazione anarchica a Roma, in Piazza Trilussa, dove un poliziotto è rimasto ferito alla testa. I manifestanti si sono dati al solito repertorio teppistico: lancio di bottiglie e oggetti contro le forze dell’ordine, cori contro lo Stato e danni vari: ai tavolini di bar, alle fioriere, ad auto e motorini parcheggiati per strada.
Alessandro Della Guglia
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