f-16-a-kiev,-biden-dice-“no”,-ma-il-pentagono-spinge-per-l'invio

F-16 a Kiev, Biden dice “no”, ma il Pentagono spinge per l'invio

Gli Stati Uniti non invieranno i caccia F-16 all’Ucraina. Questa, almeno, è la posizione ufficiale del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha risposto con un secco “no” ai giornalisti che gli chiedevano se fosse favorevole all’invio degli aerei da combattimento che l’esercito ucraino sta chiedendo con una certa insistenza ai Paesi della Nato per fronteggiare l’invasione della Federazione russa. Joe Biden, inoltre, come riportato dall’Ansa, ha annunciato il suo prossimo viaggio in Polonia senza specificare se andrà in occasione dell’anniversario della guerra in Ucraina.

Dopo i tank, ad aprire uno spiraglio sui caccia invocati da Kiev è stato invece il presidente francese Emmanuel Macron: “Nulla è escluso in linea di principio”, ha detto il capo dell’Eliseo. Ma anche Biden potrebbe presto cambiare idea come peraltro ha già fatto in passato sui tank.



Le pressioni del Pentagono sul presidente Usa

Come riporta la testata Politico, un gruppo di funzionari militari starebbe spingendo il Pentagono ad approvare l’invio di aerei da combattimento F-16 in Ucraina per aiutare il Paese a difendersi dagli attacchi di missili e droni russi. Dopo l’approvazione dell’invio dei tank Leopard 2 e Abrams e dei sistemi di difesa aerea Patriot c’è ora un rinnovato ottimismo a Kiev che i jet statunitensi potrebbero essere i prossimi “regali” ad arrivare.

“Non credo che siamo contrari”, ha detto un alto funzionario del Dipartimento della Difesa a proposito dell’invio degli F-16, parlando a condizione di anonimato. Un consigliere del governo ucraino ha spiegato che l’argomento è stato sollevato nelle discussioni con Washington, ma non c’è ancora “nulla di serio” sul tavolo. Un’altra persona che ha familiarità con le conversazioni tra Washington e Kiev ha sottolineato che potrebbero volerci “settimane” prima che gli Stati Uniti prendano una decisione sull’invio dei propri caccia e approvino l’esportazione degli F-16 verso altri Paesi. Ma, come detto, nulla è escluso. Anzi.

Le richieste di Kiev e le pressioni di Varsavia

Nel frattempo, riferisce il Guardian, il consigliere più anziano di Volodymyr Zelenskiy ha suggerito che la Polonia sarebbe disposta a fornire all’Ucraina i caccia F-16. Andriy Yermak ha affermato che l’Ucraina ha ricevuto “segnali positivi” da Varsavia in un messaggio su Telegram, sebbene il Primo ministro polacco sia stato attento a sottolineare che il suo paese avrebbe agito solo dopo aver consultato gli alleati della Nato.

“Coordiniamo tutte le azioni volte a rafforzare le forze di difesa dell’Ucraina con i nostri partner Nato”, ha detto Mateusz Morawiecki in una conferenza stampa dove ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa per la difesa del suo paese al 4% del Pil. Secondo il giornale britannico, l’Ucraina ha iniziato la sua campagna di lobbying per i jet fabbricati negli Stati Uniti quasi subito dopo che la Germania e gli Stati Uniti stessi hanno annunciato l’invio dei tank Leopard 2 e Abrams, ma questa volta gli sforzi di Kiev potrebbero avere successo più rapidamente.

L’Ucraina, dunque, vuole caccia moderni e li vuole al più presto. F-16 o F-15 dell’aeronautica americana, o i loro equivalenti europei Tornado tedeschi o i Saab Jas 39 Gripen svedesi al fine di sostituire la sua flotta formata da aerei obsoleti di fabbricazione sovietica.

Come ha spiegato Lorenzo Vita su InsideOver, ci sono però alcune ragioni che complicano l’invio di F-16 all’esercito di Zelensky. La prima è l’assenza di addestramento dell’aeronautica ucraina all’utilizzo di questi mezzi, essendo abituata a pilotare aerei di fabbricazione sovietica e quindi formata anche come tattiche sull’uso di aerei molto diversi da quelli di made in Usa.

La seconda ragione è invece legata al costo di questi mezzi e alle difficoltà logistiche che presenta il loro invio in Ucraina, soprattutto per le condizioni delle basi di Kiev dall’inizio dell’invasione.

Terza ragione, e non ultima per importanza, i dubbi dal punto di vista politico e strategico: l’invio di caccia di fabbricazione occidentale potrebbe provocare un’escalation con la Russia che la Nato e gli Stati Uniti, in primis, vorrebbero evitare. L’errore di calcolo, tuttavia, è dietro l’angolo.

Dacci ancora un minuto del tuo tempo!

Se l’articolo che hai appena letto ti è piaciuto, domandati: se non l’avessi letto qui, avrei potuto leggerlo altrove? Se non ci fosse InsideOver, quante guerre dimenticate dai media rimarrebbero tali? Quante riflessioni sul mondo che ti circonda non potresti fare? Lavoriamo tutti i giorni per fornirti reportage e approfondimenti di qualità in maniera totalmente gratuita. Ma il tipo di giornalismo che facciamo è tutt’altro che “a buon mercato”. Se pensi che valga la pena di incoraggiarci e sostenerci, fallo ora.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *