due-studentesse-italiane-bloccate-in-russia:-«farnesina-ci-ha-abbandonate.-abbiamo-paura-e-non-siamo-le-uniche»

Due studentesse italiane bloccate in Russia: «Farnesina ci ha abbandonate. Abbiamo paura e non siamo le uniche»

Carolina e Laura sono due giovani studentesse italiane di mediazione linguistica che frequentano l’Università di Sassari. Hanno intrapreso il percorso Erasmus verso San Pietroburgo prendendo parte al progetto Ulisse, programma finalizzato a sostenere la mobilità internazionale degli studenti. «Aspettavo questo momento da mesi, ho dedicato tutti i miei risparmi – dice Carolina – non pensavo che il mio sogno potesse trasformarsi in un incubo».

L’esperienza delle due ragazze è iniziata il mese scorso. La felicità e l’euforia per un nuovo percorso, che si sarebbe dovuto concludere a maggio, sono state immediatamente soffocate il 24 febbraio con l’invasione dei russi in Ucraina. Hanno ricevuto la notizia all’alba da un loro collega italiano mentre dall’università russa non trapelava niente. Collegate costantemente con i social, l’unica possibilità da cui reperire informazioni, decidono da subito di mobilitarsi per rientrare in Italia.

Il giorno stesso è arrivato il comunicato ai connazionali. “Si raccomanda di esercitare massima prudenza e cautela, in particolare nelle zone di confine con l’Ucraina. Non si ravvisano al momento rischi particolari sul restante territorio della Russia”. Sono stati poi forniti i numeri d’emergenza e l’invito a registrarsi sul sito della Farnesina, ma le informazioni ricevute erano prevalentemente legate al Covid. Nei giorni a seguire la situazione è peggiorata.

I Paesi hanno iniziato a isolare la Russia con pesanti sanzioni e con il taglio dei collegamenti. La paura delle due ventenni e della famiglia lontana non poteva più ascoltare chi diceva di stare tranquilli. I Paesi europei uno dopo l’altro, hanno iniziato a chiudere lo spazio aereo alla Russia. «Una nostra amica scozzese è stata avvisata della cancellazione del volo quando stava per salire sull’aereo».

Carolina e Laura in cerca di una soluzione hanno passato tre giorni senza chiudere occhio. Sabato 26 febbraio hanno preso un biglietto per arrivare in treno a Helsinki, in Finlandia. Avrebbero dovuto prendere poi un volo per Roma. All’alba del giorno dopo sono arrivate in stazione a San Pietroburgo ma i passaporti europei non venivano accettati. Solo i russi potevano salire sul treno. Sono state rispedite a casa senza spiegazioni, giustificazioni e senza rimborso, il biglietto costava 200 euro ciascuno. Hanno chiamato il consolato. A rispondere è stato un funzionario che le ha informate di un volo da San Pietroburgo, con scalo a Mosca, direzione Roma. Hanno preso il biglietto aereo, 219 euro cadauno. Dopo un’ora dalla prenotazione del biglietto l’Italia ha cancellato tutti i voli da e per la Russia.

«Abbiamo saputo della chiusura dei voli per l’Italia con una storia instagram. Perché non c’è stato nessun preavviso?». Riprovano così a contattare nuovamente il consolato, risponde un altro funzionario suggerendo di prendere un bus che le avrebbe portate in Estonia. Ennesima procedura lunga senza risultati: i bus erano pieni e inagibili. Non avendo ricevuto nessuna informazione esaustiva dai piani alti, ascoltano il suggerimento di un loro amico di Milano, andato via dalla Russia passando per la Turchia. Prenotano così un volo per Istanbul ma con nessuna sicurezza. La compagnia aerea del volo irlandese ha disdetto i contratti con la Russia. Nello sconforto più totale, tramite conoscenze riescono a contattare la Farnesina. Le due studentesse durante l’intera chiamata cercavano risposte o quantomeno soluzioni che per l’ennesima volta, non hanno avuto.

Una conversazione di dieci minuti che può riassumersi in una frase: “Ragazze stiamo rischiando una Terza Guerra Mondiale non ho i mezzi per venirvi a prendere”. Carolina e Laura, esauste, rispondono: «Noi siamo nel bel mezzo della Terza Guerra Mondiale, lontane da casa e senza nessun aiuto. Come dovremmo sentirci?». Nessuna risposta.

Le due ragazze attualmente si trovano in volo per Istanbul. Partite senza nessuna sicurezza, sperano di poter prendere il volo che le porti a Roma. Altrimenti le alternative sono poche e incerte.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *