Nel 1977 Pino Daniele incise versi poi diventati iconici. Con Napule è, una delle sue canzoni più famose anche oggi che non c’è più, dipinse il rapporto di amore e odio con la sua città e ne disegnò in qualche modo i contorni, quelli di una metropoli eternamente sospesa tra bellezza e fatica, tra i mille colori e il sole amaro. Il capoluogo partenopeo, negli anni, è riuscito ad andare oltre la sua fama di città bella, ma dannata e sta vivendo oggi una vera e propria nuova primavera dal punto di vista turistico.
Grazie al lavoro di promozione, ma anche grazie alla bellezza e al fascino insiti nei suoi vicoli e nella sua storia, Napoli rappresenta oggi una destinazione di riferimento non soltanto a livello italiano, ma per tutto il mondo. Una destinazione che, nel solo mese di dicembre 2022, è stata in grado di accogliere un milione e mezzo di turisti, con punte di occupazione delle camere che nelle ultime tre settimane dell’anno hanno raggiunto il 98%, confermando un trend che la pandemia non è riuscita a interrompere (e che, per fortuna, sembra coinvolgere anche altre città d’arte).
Piazza del Plebiscito e il Vomero
Lo dice anche il Time: Napoli vale un viaggio
A confermare il momento d’oro di Napoli ci ha pensato il Time. La nota rivista statunitense, la più diffusa al mondo, ha, infatti, inserito la città tra i 50 migliori luoghi da visitare al mondo nel 2023. Il motivo? «L’iconica città gode finalmente di una reputazione che corrisponde alla sua età dell’oro. Napoli, con il suo mare scintillante, le strade decorate e l’imponente vulcano, sta vivendo una rinascita». Il Time individua, poi, alcuni dei motivi per cui Napoli sia diventata una meta turistica internazionale. Parla di Pompei e dell’esclusiva opportunità che offre al visitatore di scoprire la vita nel 79 d.C.. Parla delle Gallerie d’Italia e del Caravaggio. Parla de L’Amica Geniale, la serie di romanzi di Elena Ferrante, arrivati negli Stati Uniti grazie al riadattamento cinematografico di Saverio Costanzo per HBO. La serie tv, ambientata a Napoli, ha ulteriormente ampliato la notorietà della città partenopea.
Per il Time, quindi, Napoli non è più soltanto una parte del viaggio, ma la destinazione, grazie anche ai voli diretti stagionali dagli Stati Uniti e all’alta velocità ferroviaria che la connette con Roma. E a confermarlo, in questo senso, ci sono i numeri. Il capoluogo campano, infatti, ha detto addio a un turismo mordi e fuggi che in passato lo caratterizzava e può contare su un aumento della permanenza media, che è di quasi quattro giorni a fronte del 2,7 di quattro anni fa.
Adesso tocca a Mare Fuori
La dimensione di Napoli è ormai internazionale e, come abbiamo visto, un ruolo importante lo ha giocato anche una serie tv, L’Amica Geniale, che ha raccontato la città agli spettatori statunitensi. Napoli sta vivendo, però, una stagione dell’oro anche per quanto riguarda il turismo interno, in questo caso ulteriormente rafforzato dalla pandemia che ha “costretto” i turisti a riscoprire le destinazioni italiane. In quest’ondata positiva, Napoli sembra pronta a fare i conti con un’altra spinta in avanti che, proprio come per L’Amica Geniale, arriva da una serie tv, questa volta pensata per il mercato italiano. Stiamo parlando di Mare Fuori, che ha visto recentemente concludersi la terza stagione su Netflix e sulla Rai e che rappresenta un vero e proprio fenomeno televisivo, per l’incredibile successo avuto.
La serie racconta le storie dei giovani detenuti del carcere minorile della città ed è girata quasi interamente a Napoli. Il carcere minorile, al contrario della realtà, non si trova a Nisida, ma a Molo San Vincenzo, all’interno del quartier generale della Marina Militare. Altre scene sono ambientate poi in numerosi quartieri cittadini, dal Vomero ai Quartieri Spagnoli, da Forcella al Centro direzionale. La sua eco e i suoi luoghi faranno (e in parte stanno già facendo) da ulteriore traino al turismo, ancor di più se si considera il peso che il cineturismo sembra ricoprire. Recentemente è, infatti, emerso come il 78% delle persone sia propenso a organizzare viaggi a tema televisivo o cinematografico.
Molo San Vincenzo, dove si trova l’Ipm di Mare Fuori
Mare Fuori, peraltro, è stata accolta in maniera positiva anche dai napoletani stessi, al contrario di quanto accaduto in passato con un’altra serie di successo, Gomorra. In Mare Fuori, infatti, sembra prevalere l’analisi di un problema, quella della delinquenza minorile e in generale della crescita in un ambiente criminale, visto da diversi punti, senza giudizi e senza pregiudizi. Un approccio apprezzato, al contrario di quanto accaduto con Gomorra, ritenuto da molti come “pubblicità negativa” per Napoli e per i napoletani.
I successi sportivi e il marchio Napoli
A chiudere il quadro che racconta il momento d’oro di Napoli ci sono, senza dubbio, anche i successi sportivi della città. Il Napoli, la società calcistica partenopea, sta vivendo una stagione incredibile, che la vede ai quarti di finale di Champions League e, soprattutto, a un passo da conquistare il suo terzo scudetto (l’ultimo fu nella stagione 1989/1990). Un’ulteriore vetrina per il capoluogo campano: il calcio, si sa, è lo sport più diffuso al mondo e un importante strumento di promozione turistica.
La stadio Maradona di Napoli
Non solo: una società calcistica di successo contribuisce in maniera fondamentale nello sviluppo di un marchio cittadino. Vale a dire, con i successi sul campo e, come in questo caso, con una squadra che esprime un calcio spettacolare e riconosciuto a livello globale, il simbolo della società racconta anche della città e viceversa, rafforzando ulteriomente la narrazione utile alla promozione turistica.