Redazione ANSA GROSSETO
(ANSA) – GROSSETO, 18 GEN – La Do Montecucco “mette in archivio un 2022 con dati molto più che incoraggianti”, classificandosi “a tutti gli effetti come la denominazione più performante della Toscana nell’anno da poco giunto al termine. A confermarlo il report statistico sulle principali denominazioni vitivinicole toscane di Avit, condiviso con tutte le Do regionali a inizio mese, che evidenzia un andamento degli imbottigliati da record per la piccola denominazione amiatina pari a +35% sul 2021, superando persino i risultati del già fortunato 2019”. Lo rende noto il Conosrozio tutela vini Montecucco.
“Se ‘nicchia’ e ‘sostenibilità’ si confermano come leitmotiv del mercato vinicolo, il Montecucco si fa coerentemente largo in questa ormai consolidata dimensione della domanda internazionale. A dimostrarlo la straordinaria crescita di imbottigliato osservata a chiusura del 2022, che ci colloca al primo posto del podio delle denominazioni toscane”, commenta Giovan Battista Basile, alla guida del Consorzio. “Il mercato oggi più che mai è in cerca di prodotti che siano bio-certificati, di qualità e affidabili, valori da sempre legati a doppio filo alla nostra Do, garantiti dal nostro Consorzio di tutela e costantemente promossi a livello internazionale. Non dimentichiamo che la Do Montecucco, con 68 aziende associate e 500 ha rivendicati (su circa 800 potenziali) distribuiti nei sette comuni di Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano, in provincia di Grosseto, vanta l’85% di produzione biologica. Ma al di là della sostenibilità, il nostro è un Sangiovese estremamente distinguibile, autentica bandiera del suo luogo di origine, vera e propria nicchia per tornare al discorso iniziale, prodotto da piccole o medie aziende a conduzione familiare che negli anni sono state capaci di interpretare la peculiare identità del territorio. Insomma, un gioiello unico nel suo genere”.
Giovan Battista conclude ribadendo poi “l’urgenza di semplificare le procedure per la realizzazione di invasi per contrastare l’emergenza idrica provocata dai cambiamenti climatici che affligge il nostro comparto”. (ANSA).
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