Roma, 18 gen – A due giorni dalla conclusione della Settimana della moda maschile di Milano, non si placano le polemiche sulla discussa sfilata dello stilista Giorgio Armani, il quale è stato bersagliato dalla stampa e dalle varie associazioni Lgbt in seguito alla sua scelta di chiudere l’evento presentando sulla passerella diverse coppie a braccetto, tutte formate da un uomo e una donna, che si sono susseguite vestite di tutto punto con l’elegantissima collezione del maestro della moda italiana. Lo stesso stilista ha dichiarato: “È una scelta precisa, si parla di un uomo e di una donna che si vogliono bene, che si amano. Facciamo vedere questa realtà che piace a tutti: poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità”.
Giorgio Armani nell’occhio del ciclone
Mai errore fu tanto fatale. Il famoso designer è stato buttato al centro delle lagne e dell’indignazione degli attivisti Lgbt, i quali si sono scagliati contro Armani accusandolo (lui, una delle prima icone del mondo omossessuale) di rinforzare una visione arretrata e stereotipata della famiglia avendo raffigurato una normalità che non contempla coppie non eterosessuali, dipinte come “trasgressioni”. Non si è fatta attendere la risposta di Vladimir Luxuria, che su Twitter ha scritto: “Se una coppia etero piace a tutti vuol dire che piace anche a tutti i gay, lesbiche e trans. Se non avviene il contrario allora significa che sono solo alcuni etero a cui le coppie lgbtqia+ non piacciono?”.
L’idiozia del mondo arcobaleno
L’idiozia e le contraddizioni del mondo Lgbt vengono ancora una volta alla luce. È bastato che uno stilista, da sempre paladino degli attivisti arcobaleno, dicesse la verità per far impazzire i soliti censori del pensiero e attaccare un simbolo di eleganza e italianità. Vedere una coppia innamorata formata da un uomo e una donna è bello e normale, nessun delirio ideologico potrà mai cambiare questo fatto.
Andrea Grieco
Ti è piaciuto l’articolo?
Ogni riga che scriviamo è frutto dell’impegno e della passione di una testata che non ha né padrini né padroni.
Il Primato Nazionale è infatti una voce libera e indipendente. Ma libertà e indipendenza hanno un costo.
Aiutaci a proseguire il nostro lavoro attraverso un abbonamento o una donazione.