di Redazione Area C · 7 Gennaio 2023
“Sempre più drammatica la situazione nei Pronto soccorso del Lazio e in particolare dell’Ospedale Spaziani di Frosinone. Ieri mattina uno scenario, purtroppo, non nuovo: pazienti ammassati nei corridoi, lunghe file e disagi.
Questa è l’eredità sanitaria che ci lascia Il Partito Democratico provinciale ed Alessio D’Amato, già assessore al ramo ed ora candidato alla presidenza della Regione.
In tutto questo un plauso va fatto, come sempre, a tutto il personale medico e sanitario che lavora ogni giorno in queste condizioni, portando avanti la loro nobile missione.
Mentre gli altri fanno parate elettorali noi combattiamo per una sanità migliore.
Ho interpellato il Ministro della Sanità per attenzionare con la prossima Giunta Regionale questa situazione ed intervenire fattivamente pur nella consapevolezza che la competenza non è del Suo Dicastero, ma per legge strettamente regionale.
E’ proprio però la totale mancanza di risposte, ormai da anni, da parte della Regione Lazio che mi ha indotto a scrivere direttamente al Ministero perché i cittadini sono esasperati, nell’affrontare quotidianamente una situazione di totale carenza di assistenza sanitaria
non più sostenibile, ne tollerabile.
Ho portato a conoscenza del Ministro quanto mi è stato evidenziato dai cittadini e quanto accade, in queste ore, presso
il Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani del Capoluogo.
Siamo nella situazione di un girone dantesco, con decine di letti, o addirittura sedie a rotelle, ammassate lungo i corridoi
della locale struttura di emergenza e urgenza.
Senza alcun rispetto per la privacy della persone, senza la possibilità di avere gli spazi minimi di movimento per i pazienti,
previsti per una struttura ospedaliera.
Senza la possibilità per i familiari di prestare un briciolo di assistenza, anche per la cura dell’igiene personale, per coloro
che non riescono a camminare.
Immaginiamo cosa potrà accadere nei prossimi giorni presso il suddetto Pronto Soccorso, qualora la pandemia dovesse,
come sembra, riprendere a circolare ed a contagiare le persone.
Non c’è dignità, umana nè sanitaria in tutto questo.
Ma la realtà è profondamente diversa, drammaticamente diversa”
Redazione Digital