Lo scontro a palazzo Madama
Redazione — 1 Febbraio 2023
Un botta e risposta che ha infiammato il dibattito in Senato dopo le comunicazioni di Nordio sul caso Cospito. Il 41bis, ma non solo, al centro dello scontro tra l’ex pm Roberto Scarpinato e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Urla, accuse, offese, poi il colpo di coda dell’ex premier che allo scadere della seduta di palazzo Madama chiede la parola ‘per fatto personale’ e demolisce la tesi del senatore del Movimento 5 Stelle.
Nel corso del suo primo intervento, Renzi aveva sottolineato di credere “che il 41 bis abbia salvato il Paese e credo che il 41bis dovrebbe renderci orgogliosi, perché è la politica che ha sconfitto la mafia. L’ha sconfitta quando il ministro Martinazzoli ha costruito l’aula bunker, e quando mentre altri giudici attaccavano Falcone, il ministro Martelli lo ha chiamato a Roma al ministero, ed è allora che nasce il 41 bis. Alla faccia – qui la stoccata a Scarpinato – di chi ci dice fantasiose affermazioni di trattative, che permettono a qualcuno di entrare in Parlamento”.
Passano pochi minuti, e dopo l’intervento di un altro senatore, ecco arrivare la replica stizzita dell’ex procuratore generale di Palermo: “Ci vuole una faccia tosta come quella di Renzi per cambiare la storia”. Parole che hanno provocato i commenti dello stesso Renzi e dei parlamentari di Italia Viva con Scarpinato che, rivolgendosi alla presidenza, ha urlato “Mi faccia parlare“, chiedendo poi di poter recuperare il tempo d’intervento perso durante il battibecco.
“Il 41 bis – ha proseguito- è una legge sporca di sangue. La legge è nata col sangue di Borsellino e gli uomini della sua scorta, una strage, che ha costretto il Parlamento riottoso a fare il 41 bis, non fu vittoria della politica ma dello Stato e della società civile. E’ una legge sporca di sangue che non si può definire vittoria della politica”.
Passano altri, pochi, minuti prima del colpo di coda finale di Renzi che va giù duro: “Scarpinato ha iniziato il suo discorso dandomi della faccia tosta perché si è sentito chiamato in causa dal mio passaggio sui magistrati che in nome di una fantomatica trattativa smentita da una sentenza della Corte di Cassazione hanno costruito una carriera in magistratura prima e in politica poi – ha spiegato il leader di Iv –. Vorrei che restasse agli atti che effettivamente mi riferivo esattamente a Roberto Scarpinato al quale vorrei ricordare che prima di venire a dare faccia tosta ai colleghi dovrebbe spiegare non solo le sue strane frequentazioni col dotto Palamara ma anche il suo atteggiamento del tutto folle nei confronti delle istituzioni di questo paese, come sa il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano. Per me Scarpinato si deve vergognare”.
Due a uno? In Senato sì ma all’uscita ecco arrivare l’ulteriore replica di Scarpinato che accusa Renzi di essere disinformato e ignorante: “In primo luogo ha affermato che la Cassazione ha annullato la sentenza della trattativa ma la Cassazione non si è ancora pronunziata, quindi dimostra un’ignoranza basilare dei fatti. In secondo luogo, la sentenza di appello ha confermato che la trattativa c’è stata e che ci sono state una serie di gravissime deviazioni istituzionali degli imputati. Terzo, ha affermato che io avrei avuto frequentazioni con Palamara: se c’è un magistrato in Italia che non ha avuto frequentazioni con Palamara sono io e questo risulta da tutti gli atti di indagine dove non c’è una sola chat, tra le milioni di chat di Palamara, che attesti una mia conversazione con lui. L’unico caso in cui parla di me, ne parla malissimo, cosa di cui sono orgoglioso”.
“Ha poi fatto riferimento al consigliere giuridico di Napolitano, D’Ambrosio, il quale è stato intercettato mentre parlava con l’onorevole Mancino nell’ambito del processo sulla trattativa, non entro nel merito della telefonata ma è un’altra citazione a sproposito perché allora lavoravo in un altro ufficio e non sono stato io a disporre questa intercettazione. Ci fosse una sola di queste affermazioni che sia ancorata a un dato reale, lui parla a ruota libera. Venendo in Parlamento, pensavo che un parlamentare prima di parlare quanto meno si informasse, ma affermare che la Cassazione ha annullato la sentenza della trattativa quando tutti gli italiani sanno che ancora non si è pronunciata, veramente c’è da chiedersi ma dove sono finito?“, conclude Scarpinato.
Redazione
© Riproduzione riservata