Il sistema Glsdb fornisce alle forze di terra la capacità di ingaggiare una serie di bersagli in ambienti operativi complessi con un’arma a basso costo e dalle alte capacità.
Saab e Boeing hanno firmato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di quest’arma nell’agosto 2014 integrando la bomba Gbu-39B di Boeing e il motore a razzo M26 del sistema di razzi a lancio multiplo M-270A prodotto da Lockheed Martin e Diehl BGT Defense. La bomba Gbu-39B è stata originariamente progettata per essere sganciata da un aereo, e le sue prestazioni di precisione e portata aumentata l’hanno fatta scegliere per essere convertita in un sistema a razzo di artiglieria terrestre che fonde le medesime prestazioni dell’ordigno con le caratteristiche di gittata del razzo M26.
La Gbu-39B e il razzo M26 sono collegati nel Glsdb tramite un adattatore interstadio. Il sistema di razzi può caricarne fino a sei in base al pod utilizzato. Saab e Boeing hanno condotto una serie di test a fuoco vivo del Glsdb a Vidsel, in Svezia, nel febbraio 2015. Il sistema “ibrido” è compatibile con due varianti della Gbu-39B, vale a dire la versione a bassissimo danno collaterale (Flm – Focused Lethality Munition) e la bomba a guida laser di piccolo diametro (Lsdb).
Le Glsdb offrono un’alta letalità, una maggiore portata e alta manovrabilità. Hanno la capacità di colpire obiettivi morbidi e induriti e anche fuori traiettoria balistica o in movimento grazie alla possibilità di manovrare in volo.
Saab e Boieng affermano che la Glsdb ha la possibilità di ingaggio a 360° proprio in funzione d’elevata capacità di manovra. La precisione viene data entro il metro di raggio, inoltre ha la capacità di attacco multiplo, ovvero più Glsdb possono essere direzionate in volo verso un unico bersaglio calcolando un impatto quasi simultaneo.
Il sistema ha capacità ognitempo ed è in grado di evitare autonomamente gli ostacoli del terreno, inoltre può perforare rifugi ricavati in caverne o al di sotto del terreno avendo una spoletta programmabile in modo da poter far penetrare in profondità l’ordigno, o al contrario di provocarne l’esplosione in prossimità del bersaglio. Le Glsdb sono lanciabili da posizioni nascoste o protette per evitare il rilevamento.
L’assieme razzo/bomba è lungo 3,9 metri con un diametro di circa 24 centimetri e ha un peso di 272 chilogrammi. La Gbu-39B pesa 129 chilogrammi, è lunga 1,8 metri e ha la sezione con un asse maggiore di 19,6 centimetri e uno minore di 19. La sua apertura alare è di 1,6 metri con le ali dispiegate. Sono anche presenti quattro pinne caudali. La Glsdb usa un sistema di navigazione doppio: inerziale e Gps. La sezione di guida comprende, oltre al ricevitore Gps con capacità anti-jamming e anti-spoofing, un modulo Advanced Core Processor Two (Acp 2).
La Glsdb è dotata di una testata in fibra di carbonio a frammentazione con esplosivo Insensitive Munition da 57,6 kg. Il gruppo della cassa della testata è realizzato con materiali in fibra di carbonio. L’ordigno può raggiungere una gittata massima fino a 150 chilometri e può colpire bersagli “dietro” il sistema di lancio, ovvero in direzione opposta al lancio, sino a 70 chilometri di distanza.
Sia la bomba Gbu-39B sia i razzi M26 sono comuni nell’arsenale statunitense, e il sistema, benché ancora non entrato in servizio, potrebbe essere consegnato nei primi mesi del 2023 utilizzando bombe in eccedenza dal conflitto in Afghanistan. Ciascuno “colpo” di Glsdb ha un costo stimato che si aggira intorno ai 40mila dollari. Per dare un termine di paragone, un singolo razzo Mgm-140 Atacms (Army Tactical Missile System) utilizzabile anche dai sistemi Himars ha un costo di circa un milione di dollari, ma una portata sino a 300 chilometri.