Il legale dell’anarchico detenuto al 41bis
Antonio Lamorte — 21 Marzo 2023
Alfredo Cospito ha sofferto un malore, una crisi cardiaca. A farlo sapere l’avvocato difensore Flavio Rossi Albertini secondo cui l’anarchico potrebbe aver subito danni irreversibili. Cospito, 55 anni, è in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre, è detenuto presso l’ospedale San Paolo di Milano al regime di carcere duro, il 41bis. La difesa sostiene anche che negli ultimi giorni Cospito fatica a camminare a causa di un problema al piede dovuto alla carenza di vitamine.
“Poco prima del mio arrivo Alfredo ha avvertito dolore al petto e tremore ad una mano. Ha allertato la guardia e dopo dieci minuti è arrivato il medico urlando dicendo che stava morendo. Dal monitoraggio del cuore hanno visto che c’era un problema. Gli hanno immediatamente somministrato del potassio in vena. Ha avuto una crisi cardiaca. Lui ha visto tracciato del cuore con un grosso sbalzo, poi la situazione si è stabilizzata“.
L’avvocato, citato dall’Ansa, ha aggiunto che il suo assistito ieri era stato sottoposto a un esame strumentale e “i medici dicono che rischia paralisi per tutta la vita. Danni irreversibili potrebbero essere già intervenuti”. Le condizioni di salute del 55enne sono successivamente rientrate, fonti mediche citate da Il Corriere della Sera Milano minimizzano quanto accaduto. Da venerdì scorso ha deciso di assumere gli integratori.
“Il più grande insulto per un anarchico è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero al regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini ma articoli per riviste anarchiche, mi era permesso di leggere quello che volevo, di evolvere. Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41 bis. Settecentocinquanta persone lo subiscono senza fiatare“, aveva scritto in una lettera lo scorso 1 marzo.
Lo scorso 6 marzo Cospito era stato trasferito all’ospedale San Paolo per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Qualche giorno prima la conferma del carcere duro dalla Cassazione. Il prossimo venerdì 24 marzo si discuterà davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano sulla richiesta avanzata dalla difesa di differimento pena, per motivi di salute, nella forma della detenzione domiciliare a casa della sorella. Se i magistrati dovessero accogliere l’istanza, di fatto verrebbe revocato il regime del carcere duro contro cui l’anarchico sta digiunando dallo scorso 20 ottobre.
Ieri nella località Pietrapertusa, sulle alture del Pizzorne, nel comune di Capannori, in provincia di Lucca, era stato scoperto un tentativo di incendio doloso a due tralicci/ripetitori. Sulla cabina elettrica nei pressi di uno dei tralicci, la scritta con vernice nera: “Distruggere la megamacchinia, vendetta per Alfredo”. La polizia era intervenuta dopo che alcuni addetti ai lavori avevano notato e segnalato diverse bottiglie di liquido di colore giallo e una sorta di innesco tenuto insieme da nastro adesivo e costituito da diavolina e fiammiferi. Non si è sviluppato alcun incendio.
Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.
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