Roma, 6 mar – Il governo britannico guidato da Rishi Sunak si prepara a un giro di vite contro l’immigrazione clandestina. È allo studio una proposta di legge per bandire a vita chi tenta di sbarcare illegalmente nel Regno Unito.
Il piano del Regno Unito contro l’immigrazione illegale
Solo nel 2022 gli arrivi sulle coste britanniche attraverso il Canale della Manica, il più delle volte a bordo di imbarcazioni di fortuna, sono stati oltre 45mila, a fronte dei 28mila del 2021. Quest’anno gli sbarchi sono già stati 3.000. Una questione sempre più allarmante per il Partito Conservatore che, nella giornata di domani, dovrebbe presentare un nuovo disegno di legge a firma del ministro degli Interni Suella Braverman. Dalle prime indiscrezioni che sono emerse, il piano prevede una linea dura contro chi sceglie di arrivare illegalmente nel Regno Unito. Infatti, questi ultimi non potranno chiedere diritto di asilo, ma saranno trasferiti in Ruanda o in altri Paesi ritenuti sicuri, rischieranno diverse sanzioni, come l’impossibilità di fare domanda di cittadinanza e perfino di essere banditi a vita dal Regno Unito.
Le possibili criticità
Braverman ha sottolineato come, grazie alla nuova legge, “l’unica via per il Regno Unito sarà una via sicura e legale”. Il premier Sunak ha aggiunto: “L’immigrazione illegale è ingiusta per i contribuenti, è ingiusta per quelli che vengono qui legalmente ed è sbagliato che le gang criminali siano autorizzate a continuare il loro commercio immorale. Dunque capiamoci bene: se vieni qui illegalmente, non potrai rimanere”. Ci sono, però, alcuni punti critici. Infatti, il piano del governo potrebbe rappresentare una violazione della Convenzione delle Nazioni Unite per i rifugiati, almeno stando alle parole del Consiglio per i rifugiati, una delle più importanti ong britanniche che si occupa di immigrazione. La nuova misura potrebbe entrare in collisione anche con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu), cosa che potrebbe portare il governo britannico ad abbandonare la convenzione, come peraltro già prospettato dallo stesso Sunak.
Michele Iozzino
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