sanita,-de-luca:-“aboliamo-il-numero-chiuso-a-medicina,-servono-medici.-quiz-demenziali”

Sanità, De Luca: “Aboliamo il numero chiuso a Medicina, servono medici. Quiz demenziali”

Home > Politica > Sanità, De Luca: “Aboliamo il numero chiuso a Medicina, servono medici. Qu…

Abolire il numero chiuso alla facoltà di Medicina ed eliminare i “quiz demenziali”: questa la proposta del governatore campano Vincenzo De Luca sulla Sanità.

Pubblicato il

Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha affrontato il tema della sanità pubblica e ha proposto di abolire il numero chiuso a Medicina, scagliandosi contro i quiz “demenziali” che gli aspiranti medici devono sostenere.

Sanità, De Luca: “Aboliamo il numero chiuso a Medicina, servono medici”

Mentre il ministro della Salute Anna Maria Bernini ha dichiarato che i posti disponibili alla facoltà di Medicina verranno incrementati del 20-30% per fronteggiare la carenza strutturale dei medici nel Sistema Sanitario Nazionale, il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha scelto di intervenire sulla questione assumendo una posizione decisamente più netta. Per De Luca, è arrivato il momento di eliminare il numero chiuso e dare incentivi a chi lavora nei Pronto Soccorso.

In un video pubblicato sui suoi canali social, il governatore della Campania ha spiegato che eliminare il numero chiuso può preservare la sanità pubblica e impedire che gli aspiranti medici decidano di trasferirsi all’estero oppure lavorare nel privato.

Il governatore della Campania contro i “quiz demenziali”

“Apriamo la facoltà di medicina. Noi abbiamo ancora il numero chiuso. Non abbiamo più medici, abbiamo 10mila ragazzi italiani che devono andare a laurearsi in Romania, in Bulgaria, perché non hanno superato i quiz.

Sono a volte quiz demenziali, scemenze… uno deve fare Medicina e gli chiedono dove è l’Himalaya… fesserie”, ha detto De Luca.

Come già spiegato anche del ministro Bernini, i risultati dell’aumento dei posti a Medicina potranno essere tangibili solo tra alcuni anni, a percorso di studi concluso. Eppure, per il presidente della Campania è urgente non perdere altro tempo. “È chiaro che se apriamo oggi le Università i medici li abbiamo tra 6 anni, ma cominciamo a muoverci.

Cominciamo a dare incentivi per i medici dei Pronto Soccorso. Evitiamo che se ne vadano all’estero o che vadano a lavorare solo nel comparto privato, dove li pagano il doppio. La sanità pubblica deve essere difesa perché è quella che serve alla povera gente, chi non può permettersi le cliniche private deve essere assistito, soprattutto gli anziani”, ha affermato.

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *