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Mosca si scaglia contro la visita di Biden a Kiev: “È come Hitler. Putin deve dare un segnale più forte”

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Con la visita di Joe Biden a Kiev, Mosca è insorta contro il presidente americano e ha affermato di aver consentito il viaggio.

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La visita del presidente americano Joe Biden a Kiev ha mandato Mosca su tutte le furie che, come rivela il Corriere delle Sera, si è duramente scagliata contro l’avversario occidentale.

Mosca si scaglia contro la visita di Biden a Kiev

“È la Russia che ha consentito al presidente americano di arrivare a Kiev. è una nostra prova di forza”. È questa la linea che prevale nello studio televisivo di Olga Skabeyeva, astro nascente della propaganda, tra gli ospiti del salotto pomeridiano in onda su Rossiya.

Mentre sullo schermo si vedono le immagini in diretta di Joe Biden che abbraccia Volodymyr Zelensky, come riferito dal Corriere della Sera, qualcuno ha affermato: “Potremmo ucciderlo”.

E, alle parole della Skabeyeva che ha osservato che “forse sarebbe un po’ troppo”, altri hanno risposto: “Almeno avremmo potuto minacciarlo un po’… comunque meglio non averlo ammazzato, in fondo è solo un vecchio demente”.

Il mood non varia se si fa un passo fuori dal modo capovolto della tv russa. Il blogger ultranazionalista da un milione di followers Boris Rozhin, ad esempio, ha rimarcato il concetto della concessione fatta da Mosca all’inquilino della Casa Bianca.

“L’arrivo di Biden a Kiev è dovuto solo al fatto che abbiamo deciso di non sparare a lui e a Zelensky. Bisogna ricordare anche che i presidenti Usa sono andati spesso a trovare le loro marionette in Vietnam, Iraq e Afghanistan. Sappiamo come è andata a finire”, ha scritto.

Sulla stessa scia, anche il presidente e capogruppo della Duma di Russia Giusta-Per la verità Sergey Mironov che ha pubblicato sul sito ufficiale del partito la seguente dichiarazione: “Nell’anniversario dell’Operazione speciale gli americani hanno deciso di organizzare una visita esemplare, che dimostra soltanto come il presidente americano è in fin dei conti capace ancora di muoversi autonomamente, di deporre fiori e di farsi fotografare”.

“Biden è come Hitler. Putin deve dare un segnale più forte”

La visita di Biden a Kiev non è stata accolta con favore neppure dal deputato crimeano Mikhail Sheremet. “È la provocazione di due dittatori sanguinari, due criminali di guerra che presto finiranno davanti a un tribunale. Quelli come Biden e la sua squadra sono un’infamia del popolo americano, così come i nazisti lo furono di quello tedesco”, ha detto.

Immancabile, poi, il commento dell’ex premier Dmitry Medvedev che è intervenuto sulla visita americana a Kiev con un lungo post nel quale ragiona – ostentando la sua ormai nota logica estremamente personalizzata – sul fatto che gli aiuti militari promessi da Washington all’Ucraina non salveranno il Paese assediato dai russi. A modo suo, Medvedev ha rimarcato la superiorità numerica di Mosca che rappresenta il più grande vantaggio della Russia. “Secondo le stime degli esperti se ne sono andati complessivamente da 15 a 20 milioni di abitanti. Perciò la popolazione di questa strana terra nota con il nome di Okraina, ovvero periferia, tende a ridursi. I carri armati e i proiettili sono certo importanti. Ma le persone lo sono indubbiamente di più. E non sono soggette al potere né del vecchio di Oltreoceano né della banda dei drogati di Kiev. Questo esodo di massa è la prova che il futuro ci sorride”, ha scritto.

Per il politologo Mikhail Tiurenkov, invece, “Biden è pazzo come lo era Hitler quando viaggiò nei territori occupati dall’Urss durante la Grande Guerra Patriottica. E per questo Putin deve dare subito un segnale ancora più forte”.

Intanto, sullo schermo di Rossiya, lampeggia il conto alla rovescia che separa la Russia dal discorso del presidente Vladimir Putin atteso per le 10:00 ora italiana di martedì 21 febbraio.

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