Quella di Charles Manson non è stata l’unica comune hippie dedita al crimine e alla violenza. Sempre negli Stati Uniti, circa un decennio dopo la scomparsa dei seguaci dell’Helter Skelter, un’altra comunità utopica sarebbe degenerata nel terrore della distopia: Rajneeshpuram, popolarmente nota come la Famiglia di Osho.
La comune della pace
Rajneeshpuram sembrava una delle tante comunità intenzionali fondate nelle remotezze degli Stati Uniti dai più ingenui e idealisti membri della disincantata gioventù americana nel corso dei turbolenti anni Settanta e Ottanta. Il capo della comune, costruita nell’Oregon, era uno dei predicatori New Age più in voga dell’epoca: Osho. Ma dietro le mura della comunità, registrata come città, si celavano crimini, violenze e financo aspirazioni terroristiche.
La storia di Rajneeshpuram era iniziata nel 1981, con l’arrivo negli Stati Uniti del carismatico guru e di alcuni suoi seguaci, in fuga dall’India, e aveva attirato, sin da subito, una grande attenzione mediatica. Osho aveva portato abbastanza soldi – 5,7 milioni di dollari dell’epoca, ovvero 18,5 milioni del 2023 – da acquistare un sito di 260 km2, nel quale i suoi fedeli avrebbero costruito, col tempo, una città in miniatura in grado di ospitare settemila anime.
Nel 1984, a tre anni dalla fondazione, Rajneeshpuram aveva ottenuto lo stato di città e possedeva un dipartimento di polizia, ristoranti, esercizi commerciali, una rete di trasporto pubblico, un ufficio postale e molte delle infrastrutture tipiche di un centro urbano. Rajneeshpuram aveva persino un aeroporto, il Big Muddy Ranch Airport, con tanto di compagnia di bandiera privata: l’Air Rajneesh. Il primo caso di comune utopica di successo.
…o della guerra?
I problemi con la legge sarebbero iniziati nei due anni successivi alla fondazione. Mentre una parte degli abitanti di Rajneeshpuram era occupata nella costruzione della comune, un’altra aveva messo gli occhi sull’insediamento rurale più vicino: Antelope.
I continui sconfinamenti e gli acquisti di terreni avevano convinto l’esigua comunità di Antelope, di meno di sessanta abitanti, che Osho volesse inglobarla per ragioni di spazio: Rajneeshpuram, tra arrivi dall’India e attrazione di hippie, aveva superato i seimila residenti. La contesa, entro il 1983, avrebbe assunto una piega violenta: scontri coi 1000 Friends of Oregon, un’organizzazione di difesa delle realtà rurali in via di estinzione, e tensioni con le forze dell’ordine dispiegate lungo il confine, in maniera permanente, per placare gli animi.
I seguaci di Osho, a causa delle lotte coi difensori di Antelope e di una curiosa faida con gli islamisti di Jamaat ul-Fuqra – mente di un attentato, nel 1983, contro un hotel di Portland gestito da rajneeshees –, si armarono. La nascita della Forza di Pace di Rajneeshpuram. L’inizio di una stagione di violenza organizzata e terrorismo.
Dall’utopia al bio-terrorismo
1984, anno delle locali per l’elezione dei deputati della contea di Wasco: la comune di Rajneeshpuram ha prodotto dei candidati, che Osho vuol vedere vincere così da ottenere il peso politico necessario a fermare l’ostruzionismo su Antelope e, magari, ad espandersi ulteriormente.
I numeri giocano contro Rajneeshpuram: l’intera contea ha una popolazione di 21mila abitanti. Avere una maggioranza è impossibile con mezzi legali. È così che a Sheela Silverman, numero due di Osho, viene l’idea: gli abitanti della piccola contea saranno avvelenati, infettando ristoranti e bar con la salmonella, e messi in condizione di non potersi recare alle urne. Vittoria a tavolino per mezzo di bio-terrorismo.
Il folle piano della Silverman riceve semaforo verde dai savi di Rajneeshpuram e nel 1984, alla vigilia delle locali di Wasco, 751 persone diventeranno vittime dell’attacco. Tanta paura, nonostante l’assenza di morti, e la conquista di un triste record: il più esteso bio-attacco, ancora oggi, nella storia degli Stati Uniti.
Il tramonto su Rajneeshpuram
Nel 1985, dati i forti sospetti di un coinvolgimento dei rajneeshees nell’attacco con salmonella, la svolta: la prima operazione di polizia dentro la città di Osho. Perquisizioni a tappeto. Identificazione degli abitanti. Sequestro di faldoni di documenti negli “uffici governativi” della comune. L’inizio della fine.
Le prove raccolte dagli inquirenti, nel corso della più vasta operazione poliziesca di questo tipo mai effettuata nell’Oregon, sarebbero state determinanti per l’apertura di procedimenti a carico dei vertici della comune, incriminati per la pianificazione e per l’esecuzione di gravi reati che, fino ad allora, erano rimasti senza colpevole, tra i quali l’attacco con salmonella del 1984 e il rogo di un ufficio pubblico della contea. Fu scoperta, inoltre, una trama piuttosto avanzata per gli omicidi di Charles Turner, procuratore statale di Portland, e Dave Frohnmayer, procuratore generale dell’Oregon.
Davanti al bivio, incarcerazione o rimpatrio volontario, i rajneeshees, incluso il loro guru, optarono per l’abbandono in tempi rapidi degli Stati Uniti. Una storia, la loro, semisconosciuta ai più e della quale il grande pubblico, incluso quello americano, è venuto a conoscenza soltanto nel 2018, grazie al documentario Wild Wild County di Netflix.
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