Roma, 10 mar – La situazione degli sbarchi diventa sempre più incontrollabile ogni giorno che passa, l’impennata degli arrivi negli ultimi tre giorni ha fatto registrare numeri allarmanti: secondo il Viminale sono 3mila gli immigrati arrivati sulle coste italiane in questi giorni. Arrivati appena alle prime settimane di marzo il totale di stranieri arrivati via mare in Italia ha raggiunto quota 17.592 persone, contro le 5.976 dello stesso periodo dell’anno scorso il quale è stato l’anno nero per quanto riguarda gli sbarchi dalla crisi del 2016, registrando così un aumento del 194%.

Sicilia ostaggio degli sbarchi

La Sicilia rimane una delle zone del nostro paese maggiormente colpite dall’immigrazione selvaggia. Una motovedetta della Guardia costiera, la Cp325, è salpata da Pozzallo per un’operazione di soccorso in mare di immigrati segnalati a circa 130 miglia dal porto del Ragusano. Potrebbe trattarsi del barcone con circa 500 persone a bordo segnalato da Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo. Il motopeschereccio in questione, partito presumibilmente dalla Libia, sarebbe attenzionato dalla missione dell’ong Mediterranea Saving Humans, la quale starebbe richiedendo con forza l’intervento dello Stato italiano. Intanto è entrata nel porto di Brindisi la nave di Emergency Life Support, che la notte tra il 6 e il 7 marzo scorsi ha soccorso 105 immigrati su un gommone in avaria in acque internazionali di fronte alla Libia.

Un problema che non interessa

I numeri di questo fenomeno sembrerebbero tendere all’aumento progressivo: sono complessivamente 1.869 gli immigranti giunti a Lampedusa ieri, con 41 barche soccorsenelle acque antistanti l’isola o in area Sar dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. Un record mai raggiunto prima d’ora che sottolinea come l’isola sia arrivata ad un punto di criticità insostenibile. Il Governo italiano, e l’Ue, non contenti dei più di 100mila arrivi dello scorso anno, continuano una politica immobilista che non ha la volontà di prendere decisioni radicali sul problema.

Andrea Grieco

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