Sul finire degli anni Sessanta del Novecento si afferma un pensiero anti-umanista (il «Sessantotto pensiero») che spiana la strada all’individualismo liberista (e libertino) e al relativismo post-modernista. La nuova ondata investe, in ogni aspetto della cultura, le forze della tradizione e il pensiero tradizionalista. Il teologo Joseph Ratzinger, nel 1968, pubblica Introduzione al cristianesimo, tradotto in più lingue e costantemente ristampato. Nella presentazione osserva che il Sessantotto «è legato all’emergere di una nuova generazione. […] Desiderosi di migliorare la storia, di creare un mondo di libertà, di uguaglianza e di giustizia, questi giovani si convinsero di aver trovato la strada migliore nella grande corrente del pensiero marxista».

L’incontro tra Ratzinger e Del Noce

Il marxismo successivamente è svanito, tramutandosi nel suo esatto contrario. L’eterogenesi dei fini, di cui parlava il filosofo Augusto Del Noce, avrebbe condotto la Rivoluzione non al trionfo ma al «suicidio». Quindi per la tradizione si stava aprendo uno spazio imprevisto? Tutt’altro. La tradizione sarebbe stata aggredita da un mostro ancora più potente del marxismo: il «divino mercato». Liberalismo senza limiti; edonismo senza limiti. Adam Smith a braccetto col marchese De Sade. La «società dei consumi» prolungatasi nella «società pornografica».

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di febbraio 2023

Ratzinger, sul piano teologico, comprese questa dinamica della storia, sin dai primi vagiti. Così come la comprese Del Noce, sul piano della filosofia della storia. Non a caso Del Noce riconobbe prontamente l’importanza dottrinale del cardinale Joseph Ratzinger. Ratzinger, nel gennaio del 1982, si era stabilito a Roma, chiamato da Giovanni Paolo II dalla sua residenza di vescovo a Monaco di Baviera (dove era stato insediato da Paolo VI nel 1977), per ricoprire il delicato ruolo di Prefetto della Sacra Congregazione per la dottrina della fede, l’ex Sant’Uffizio.

Ansie rivoluzionarie

Ratzinger nel 1964 aveva partecipato, nell’euforia scatenata dal Concilio Vaticano II, alla fondazione della rivista di punta della «nuova teologia», Concilium, in compagnia di quello che sarebbe diventato un suo irriducibile avversario, Hans Küng. Successivamente si era staccato dal progressismo dei «nuovi teologi», fondando nel 1972 la rivista Communio, insieme a Hans Urs von Balthasar, Henri de Lubac e Walter Kasper, nata proprio per porre un argine teologico agli estremismi conciliari. Del Noce dedica a Ratzinger due densi articoli apparsi sul…

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