Roma, 12 feb – Nuova azione dimostrativa da parte degli attivisti di Ultima generazione. Questa volta a farne le spese è la sede del Consiglio regionale della Toscana a Firenze, in pieno centro storico. Gli eco-vandali hanno imbrattato di vernice il palazzo ed esposto uno striscione su cui era scritto: “Ultima generazione stop sussidi ai fossili”.

Ultima generazione colpisce ancora

A compiere il blitz sono stati in quattro: un 21enne, una 23enne, un 42enne e un 21enne. Dagli accertamenti svolti dai carabinieri del comando provinciale di Firenze è emerso che la 23enne ed uno dei due 21enni erano già stati denunciati per aver imbrattato la sede regionale del ministero dell’Economia lo scorso 22 gennaio, sempre a Firenze. Nei confronti dei due giovani era stato inoltre emesso dal questore di Firenze il divieto di ritorno nel capoluogo toscano fino al 2026, divieto evidentemente disatteso, che in sede processuale potrebbe aggravare la loro posizione. Il Consiglio regionale della Toscana è ospitato da Palazzo Panciatichi, dove si trova l’aula, e l’adiacente Palazzo Capponi-Covoni, dove invece si trovano gli uffici. Il primo venne edificato verso la seconda metà del XV secolo da parte di Agnolo di Ghezzo Della Casa, antenato del più conosciuto Giovanni Della Casa, celebre autore del Galateo, e rimaneggiato già sul finire del XVII secolo. Il secondo venne costruito nella prima metà del XVII secolo dall’architetto Gherardo Silvani. Insomma, due edifici storici e dal grande valore artistico.

Il commento del sindaco di Firenze

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha condannato il gesto: “Ringrazio Polizia, Carabinieri e Polizia municipale per essere intervenuti prontamente e aver individuato i responsabili. Questi gesti comunicano solo violenza e disprezzo per il patrimonio pubblico e le Istituzioni e vanno condannati senza esitazione”. Uno dei motivi che hanno spinto Ultima generazione a prendersela con il Consiglio regionale della Toscana è stata la vicenda del rigassificatore di Piombino.

Michele Iozzino

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