Si sarebbe uccisa contro “il bullismo dei colleghi scrittori”, finse il suicidio ma poi “risorge”: la scrittrice che ha fatto arrabbiare i fan
di Giampiero Casoni Pubblicato il
Tiene banco sui social la storia della scrittrice che finse il suicidio ma poi “risorge”: la donna ha fatto arrabbiare i fan per quella che molti hanno giudicato una trovata pubblicitaria di pessimo gusto.
Susan Meachen incassò anche i soldi della colletta per i suoi funerali ma era tutta una menzogna e la scrittrice Usa di romanzi rosa che a settembre 2020 aveva finto di essersi ammazzata è nella bufera.
Finse il suicidio ma poi “risorge”
Lo fece pubblicando un post su Facebook a firma della figlia: in esso si spegava che Susan si era uccisa a causa del “bullismo subito dai colleghi scrittori”. Neanche a dirlo i fan, erano insorti e avevano deciso di “finanziare le spese per il funerale e di contribuire”, come spiega Open.
Ma non solo: contribuirono anche all’edizione e alla promozione del suo ultimo libro.
Perfino un’antologia a suo nome
La solidarietà alla collega vittima di bullismo spinse poi un gruppo di autori a realizzate una silloge dedicata a Susan. Ecco la mission: Tenere il bullismo al suo posto nella narrativa”. Tutto costoro hanno scoperto di essere però vittime di una grande fake. Susan Meachen è viva, vegeta, fuori dai guai economici ed ha annunciato la sua “resurrezione” sullo stesso gruppo Facebook del passato.