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Chi è Sethu e perché si chiama così: il giovane rapper-punk a Sanremo con “Cause Perse” sulle orme di Mahmood – Il Riformista

Il punk-rap all’Ariston

Redazione — 7 Febbraio 2023

Chi è Sethu e perché si chiama così: il giovane rapper-punk a Sanremo con “Cause Perse” sulle orme di Mahmood

Al secolo Marco De Lauri, il cantante-rapper savonese Sethu è una delle sei nuove proposte vincitrici di Sanremo Giovani che sbarcherà sul palco del Teatro Ariston per il Festival nella categoria ‘Big’.

Classe 1997, il suo background musicale è certamente particolare: ha infatti iniziato ad esibirsi da giovanissimo in vari gruppi punk, passando poi all’hip hip. Trascorsi musicali che hanno influenzato anche il suo stesso nome: deriva infatti dall’album At the Gate of Sethu del gruppo death metal Nile.

Il debutto musicale ad alti livelli risale al 2018 con il progetto “Spero ti renda triste…”, un Ep di sei brani creati in collaborazione con JIZ, nome che nasconde il fratello gemello Giorgio, anche suo produttore.

Nel 2019 con la pubblicazione di singoli come “Butterfly Knife” e “Hotspot”, che ha consentito all’artista di raggiungere la notorietà nazionale, e gli ha fruttato una menzione nella lista “CBCR dell’anno” stilata dalla rivista RockIT.

Nel settembre 2022, dopo aver ottenuto un contratto con la Carosello Records, ha pubblicato il singolo “Giro di notte“, con cui è stato nominato “Artista del mese” nel programma MTV New Generation.

Una carriera lampo che lo porta oggi a prendere parte al Festival di Sanremo, dove porterà all’Ariston il brano “Cause perse”.

Canzone che ha scritto “partendo dall’espressione ’cause perse’ che io e mio fratello gemello Jiz che è il mio produttore e mi accompagna da sempre e anche in questo Sanremo usiamo spesso. L’ho scritto per noi due, parla di fallimenti e come rialzarsi dai fallimenti e di guerre personali”, ha detto alla viglia del Festival Marco.

Sono incredulo, nervoso, sognante, un misto di emozioni che adesso è difficile descrivere. Sono veramente contento, emozionato”, ha aggiunto quindi a RaiPlay il giovane rapper punk, che guarda espressamente all’esperienza vissuta nel 2019 da Mahmood, vincitore con “Soldi”.

La definisce infatti “un inizio di qualcosa di nuovo qua in Italia” perché “ha aperto le strade sia a un nuovo modo di fare pop sia dal punto di vista delle persone che partecipano al Festival, ha aperto le strade a una scena più giovane”.

Redazione

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